Sinner, adesso o mai più: si torna al punto di partenza

Jannik Sinner, a volte è necessario fare un passo indietro per poter andare avanti: due clamorose decisioni nel giro di una manciata di ore.

Alexander Zverev l’ha detto in maniera aperta: vuole guastare la festa a Jannik Sinner e a Carlos Alcaraz. C’è qualcun altro, tuttavia, che potrebbe riuscirci prima di lui. Holger Rune, del resto, fino a qualche tempo fa, era considerato un po’ il terzo della compagnia, avendo lui tutte le carte in regola per dare potenzialmente fastidio ai suoi due nemici e coetanei.

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Sinner, adesso o mai più: si torna al punto di partenza (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Qualcosa è andato storto, però, nel suo piano di battaglia, tanto che, ad un certo punto, a differenza dell’iberico e dell’azzurro, non è più riuscito a progredire. Ci ha provato in tanti modi, ma niente. Ambizioso e sicuro di sé, determinato e “aggressivo”, non ha comunque gettato la spugna, tanto è vero che, così pare, adesso ha intenzione di fare sul serio e di riprendere in mano la sua carriera. E stavolta potrebbe farcela, considerando che, nelle scorse ore, ha preso delle decisioni molto importanti.

Tanto per cominciare, sulla sua panchina potrebbe presto accomodarsi un coach con tutti i crismi, un “certo” Andre Agassi che alle parole ha sempre preferito i fatti. Hanno lavorato insieme per un paio di giorni a Washington e il giovane danese è rimasto entusiasta del confronto avuto con lui. Quando gli è stato chiesto, dunque, se ci sia la possibilità che diventi il suo allenatore, ha risposto così: “È un grande, quindi mi piacerebbe molto”.

Quante “minacce” a Sinner e Alcaraz: si salvi chi può

E mentre l’accordo bolle – presumiamo – in pentola, Rune ha messo sotto contratto, nel frattempo, un altro gigante del tennis mondiale. Parliamo di Marco Panichi, che è stato liquidato da Sinner qualche settimana fa, a ridosso di Wimbledon, insieme al fisioterapista Ulises Badio.

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Quante “minacce” a Sinner e Alcaraz: si salvi chi può (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Holger non ha perso tempo: appresa la notizia dell’addio al team del numero 1, lo ha contattato per averlo con sé. Nel dare l’annuncio, ha speso delle parole peraltro molto belle nei suoi confronti: “Porta con sé grande esperienza, non solo dal punto di vista fisico, ma anche in ciò che riguarda la costruzione di un campione Slam (…) Il modo in cui lavora, come ha collaborato con Djokovic rispecchia il modo in cui vediamo un preparatore atletico in un team, sarà molto attivo negli allenamenti”.

Il piano del danese, insomma, è abbastanza chiaro. Non vuole più essere l’incompiuto, quello che non ce l’ha fatta: vuole raggiungere, bensì, le stesse vette già scalate da Jannik e da Carlitos. “La differenza con loro c’è, ma non è abissale – ha detto – Il mio tennis è di alto livello. Ho già battuto entrambi, quindi so che posso farlo, loro sono avanti. Il vero salto si fa quando riesci a giocare semifinali e finali ogni settimana, è lì che voglio arrivare anch’io”.

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