Sinner, effetto boomerang: il conto è salatissimo

Jannik Sinner, la tempesta è tutt’altro che passata: il conto da pagare è inaspettatamente salato e dimenticare è un’opzione che non è contemplata.

Non avevamo idea del fatto che ci sarebbe stato anche un secondo atto. Credevamo che uno fosse più che sufficiente, ma Corrado Augias non deve averla pensata come noi. E così, a qualche giorno di distanza dalla prima tirata d’orecchi, ecco che è tornato alla carica contro Jannik Sinner. All’editoriale a sua firma, comparso la scorsa settimana sulle colonne di Repubblica, ha fatto seguito un’intervista “spietata” tanto quanto l’intervento precedente.

Sinner
Sinner, effetto boomerang: il conto è salatissimo (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Il mood, su per giù, è sempre il medesimo. Se in precedenza il giornalista aveva parlato di lui come di un “italiano riluttante” e “italiano per caso, figlio dell’ambigua situazione di quella città del Trentino Alto Adige”, evidenziando come lo stesso parli un “italiano stentato”, stavolta nel suo mirino c’è un’altra cosa che proprio non gli garba.

Intervistato da Dolomiten, Augias ha tirato una nuova bordata al numero 1 del mondo, appigliandosi ad un argomento già ampiamente dibattuto. Si è concentrato, stavolta, sulla questione delle tasse, rilasciando delle dichiarazioni abbastanza forti ma che, presumiamo, saranno condivise da molti. Perché in fin dei conti, come noto, non è certo la prima volta che si parla del fatto che Sinner, così come altri italiani, si siano trasferiti a Montecarlo a fini, diciamo così, “strategici”.

Sinner, certe cose non si dimenticano

“Sinner è un grande sportivo, anche nei modi – queste le parole del giornalista – Davvero eccezionale. Ma dovrebbe pagare le tasse in Italia o, meglio ancora, in Alto Adige. La Provincia trattiene il 90% del gettito fiscale. Perché non le paga in Alto Adige?”.

Augias
Sinner, certe cose non si dimenticano (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Anche io godo di una certa fama – prosegue Augias – e sapete cosa dico al mio commercialista? Controlla tutto con molta attenzione e regola tutto con il fisco fino all’ultimo centesimo. Devo dare l’esempio e la gente non mi perdonerebbe mai se non pagassi le tasse anche solo su 1.000 euro”. Ma non è finita qui. Già che c’era, ha bacchettato Sinner anche per un’altra questione, levandosi un ulteriore sassolino dalla scarpa e generando una sorta di effetto boomerang, nella misura in cui tutti i presunti “errori” di Jannik sono, di colpo, tornati indietro. Errori per i quali il conto da pagare, a quanto pare, è salatissimo.

“In ogni caso non si rifiuta un invito del presidente (della Repubblica, ndr). Mai. È sconveniente. Ci si va anche se si è in sedia a rotelle“. Il riferimento di Augias è a quando, nello scorso mese di gennaio, il numero 1 del mondo rifiutò l’invito di Mattarella e glissò l’incontro al Colle, organizzato per celebrare il secondo successo in Coppa Davis. Un due di picche che, chiaramente, Augias – e come lui tanti altri, ad onor del vero – non ha mai mandato giù.

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