Berrettini e quel valore aggiunto: il segreto del suo successo

Berrettini, il mental coach Massari rivela quello che i fan si sono sempre chiesti: ecco cosa c’è dietro il successo del tennista romano.

Lo chiamano martello. E questo già la dice lunga sulla sua incredibile prestanza fisica e sulla potenza dei suoi colpi. Quegli stessi colpi che hanno messo in difficoltà, nelle ultime stagioni, ben più di un avversario. Ma la forza fisica non è il solo requisito che si fa notare nel suo curriculum di tutto rispetto.

Berrettini
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Matteo Berrettini ha un asso nella manica ben più prezioso, di un servizio che viaggia a 235 km/h. Ci riferiamo alla sua forza mentale, quella che più e più volte l’ha tirato fuori da situazioni potenzialmente “pericolose” durante i tornei. Basti pensare al recente Slam australiano, durante il quale è riuscito a recuperare, senza mai darsi per vinto, dei match il cui esito sembrava ormai scritto.

Ed è solo grazie alla sua mente d’acciaio che non si è buttato giù ogni volta che si è infortunato. Sappiamo bene quanto frequentemente sia accaduto negli ultimi mesi e, probabilmente, un atleta senza il suo stesso self control ne avrebbe risentito parecchio. Ma lui no. “È sereno” dice il suo mental coach Stefano Massari, che ha poi raccontato alla Gazzetta dello sport aspetti inediti della personalità del campione romano.

Berrettini è sereno: parola del suo mental coach

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“Come si dedica alla preparazione del corpo, Matteo nutre anche la sua mente. Se avesse dovuto abbattersi o maledire la sfortuna per tutti questi stop, non sarebbe arrivato dov’è”. Ed è per questo motivo che ha imparato a sfruttare nel migliore dei modi il tempo che trascorre lontano dai campi.

Vive le sue pause “come occasione per vivere esperienze, momenti che nella sua vita frenetica di giocatore professionista non ha tempo di vivere”. Il suo mental coach racconta di come Berrettini ascolti musica, rigorosamente rap, trascorra bei momenti in compagnia della sua famiglia e dei suoi amici e legga.

Perché per lui, dopo la racchetta, vengono loro: i libri. Si “nutre” di Hemingway, di Hesse e di John Williams. “E di solito – aggiunge Massari, tornando a riferirsi a questi periodi di fermo – esce fortificato, rigenerato e con una grande voglia di tornare in campo“. “Ha imparato come si fa – conclude – è questo il suo valore aggiunto“.

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