Durante la tournée asiatica, Jannik Sinner ha stupito tutti con un curioso gesto. Se ne sono accorti tutti: ecco perché l’azzurro lo sta facendo sempre.
Un gesto semplicissimo, anche apparentemente innocuo, se vogliamo, ma dalle molteplici interpretazioni. Per qualcuno si tratta di uno nuovo step del suo rituale antisfiga, essendo lui un atleta piuttosto scaramantico, ma è possibile anche, come hanno rilevato diverse persone e addetti ai lavori, che dietro di esso si nasconda il timore che ciò che è già successo possa ripetersi.

Quale che sia la natura di questa nuova mania, chiamiamola così, tutti si sono accorti del fatto che a Pechino, tra un rovescio vincente e un dritto piazzato al millimetro, Jannik Sinner ha “scritto” un nuovo giallo nella storia del tennis: quello che potremmo chiamare, ironicamente s’intende, il mistero del sorso perduto.
Ogni volta che il numero 2 del mondo si sedeva sulla panchina a lui riservata, durante il cambio di campo, apriva la bottiglietta d’acqua e si guardava intorno. A quel punto, la inclinava appena e versava via il primo goccio, per poi bere dal collo della bottiglia come se nulla fosse. Nulla di eclatante, intendiamoci, ma un gesto sufficientemente insolito da aver subito innescato la curiosità collettiva.
Il mistero del sorso perduto: il curioso rituale di Sinner in Cina
Centinaia di persone, soprattutto su TikTok e X, hanno iniziato a pubblicare delle clip in cui si vedeva Jannik alle prese con questo nuovo rituale, relativamente al quale i tifosi si sono divisi.
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Per qualcuno si tratta di una mera superstizione da campione, mentre per altri sarebbe un’abitudine da atleta meticoloso dettata, probabilmente, dal caso Clostebol e dallo spettro della contaminazione involontaria. Secondo molti, infine, il gesto sarebbe tutt’altro che “magico”, da addebitarsi semplicemente al fatto che le bottigliette siano piene fino all’orlo e che, così facendo, volesse solo evitare che l’acqua gli cadesse addosso.
Che sia per scaramanzia o per prudenza, non si parla d’altro che di questo. E c’è da scommettere che, dopo la vittoria a Pechino, Sinner non rinuncerà facilmente a quel gesto. Del resto, chi oserebbe cambiare qualcosa quando tutto funziona alla perfezione?





