Sinner punta i piedi: non ne ha mai abbastanza

Jannik Sinner si unisce al coro dei top player “contro” gli Slam: un’altra lettera per richiedere più diritti e una rimodulazione dei prize money.

Jannik Sinner vuole avere più voce in capitolo nel circuito e ne ha ben donde, avendo lui guidato il ranking per oltre un anno ed essendo, al momento, il numero 2 del mondo.

Sinner
Sinner punta i piedi: non ne ha mai abbastanza (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Per questo motivo, anche lui ha deciso di farsi sentire e di unirsi al coro dei campioni che, già in precedenza, avevano avuto qualcosa da ridire sulle scelte operate nell’ambito dei tornei del Grande Slam. Dopo il primo appello dei top player, datato 21 marzo e finalizzato a chiedere maggiore consultazione e un riallineamento dei premi, Sinner e colleghi hanno rilanciato la loro posizione con una seconda lettera.

Questa missiva, della quale si è venuti a conoscenza solamente ora, è datata 30 luglio ed è firmata da nomi come Coco Gauff, Aryna Sabalenka, Iga Swiatek, Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti e naturalmente Sinner. Al suo interno, vengono ribadite le stesse istanze portate avanti nel mese di marzo: aumentare i prize money, coinvolgere i giocatori nelle decisioni strategiche dei Major e migliorare, più in generale, il welfare dei tennisti. 

Djokovic non c’è, Sinner sì: scelte a tutto welfare

Sinner e i suoi colleghi hanno deciso di puntare i piedi perché vogliono, evidentemente, che i giocatori non siano solo spettatori passivi dei tornei del Grande Slam, ma protagonisti attivi. E che abbiano, in quanto tali, un peso reale nelle scelte che incidono sul loro lavoro e sulla loro carriera.

Djokovic
Djokovic non c’è, Sinner sì: scelte a tutto welfare (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Spicca, per ovvie ragioni, l’assenza di Novak Djokovic tra i firmatari della seconda lettera. Il campione serbo aveva partecipato al primo appello di marzo, ma il fatto che adesso si sia tirato fuori mette in evidenza quanto il panorama dei top player sia variegato nelle opinioni.

Sottoscrivendo questo secondo appello, invece, Sinner ha indirettamente ribadito che la sua fame di risultati non si limita al campo. Ma che anche il portafogli, com’è giusto che sia quando si gioca a certi livelli, vuole la sua parte.

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