C’è una cosa che Sinner non ha mai fatto: questo spiega tutto

Jannik Sinner, tanto talento ma anche tanta disciplina: il retroscena della vita di un campione che ha costruito il suo successo con impegno costante.

Educato, rispettoso, puntuale, studioso nonostante i tanti impegni sportivi e la duplice vita da studente ed atleta. Così ricordano Jannik Sinner i professori dell’Istituto Walther di Bolzano, presso il quale il numero 2 del mondo ha frequentato l’indirizzo tecnico economico in amministrazione, finanza e marketing fino a che il tennis non è diventato il fulcro della sua vita.

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C’è una cosa che Sinner non ha mai fatto: questo spiega tutto (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Già allora, stando a quanto riferiscono i docenti, il giovane altoatesino si divideva tra i libri e gli allenamenti intensivi al Tennis Center di Riccardo Piatti, a Bordighera. Una quotidianità, la sua, che richiedeva disciplina, concentrazione e sacrificio, qualità che oggi tutti riconoscono al campione che è stato al vertice del ranking Atp per oltre un anno.

La sua professoressa di diritto ed economia, in particolar modo, conserva un ricordo vivido di quegli anni: “Era sicuramente uno studente molto puntuale e serio – ha raccontato qualche tempo fa al Corriere dell’Alto Adige – che non ha mai cercato di usare il tennis come scusa per saltare un’interrogazione. Era molto educato e gentile, andava d’accordo con i compagni di classe e non si dava arie, sebbene all’epoca fosse già numero 23 della classifica mondiale”.

Sinner, un impegno che non è mai venuto meno

A colpire di più il corpo docente furono, però, la sua costanza e la disciplina. “Noi insegnanti gli trasmettevamo il materiale da studiare. Lui coscienziosamente si organizzava, svolgeva i compiti assegnati per cui quando arrivava a scuola, era ben preparato e riusciva a stare al passo con i compagni di classe: non ha mai avuto insufficienze“.

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Sinner, un impegno che non è mai venuto meno (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Ancor oggi i suoi ex insegnanti lo seguono con passione. “Non ci sentiamo più – ha confessato la sua prof di matematica – ma sono una sua grande tifosa. Non mi perdo nessuna delle sue partite. Ha già vinto tanto, ma gli auguro ancora numerose vittorie perché ci mette tanto impegno e sacrificio. Avendolo conosciuto anche come persona, so che si merita tutto il successo che ha.”.

Non lo hanno mai dimenticato, così come, d’altra parte, neppure Sinner ha mai dimenticato le sue radici: ogni tanto spedisce ancora biglietti scritti a mano alla scuola, un gesto semplice che conferma la sua riconoscenza e l’attaccamento alle sue origini. Perché oggi sarà anche un campione di fama mondiale, ma non ha mai dimenticato, evidentemente, da dove è arrivato e quanto gli è costato arrivare in vetta all’Olimpo dei tennisti più grandi al mondo.

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