Per gli addetti ai lavori il futuro di Jannik Sinner è chiaro: nei prossimi anni il campione italiano può scrivere una pagina indelebile del tennis.
L’ultimo Slam della stagione ci dirà tanto. Ci rivelerà se Jannik Sinner sarà in grado di chiudere l’anno da numero 1 al mondo o se, invece, il primo tempo del suo “impero” sia destinato a volgere al termine prima che finisca il 2025. Al Flushing Meadows si decideranno, insomma, le sorti del circuito maggiore e, in particolar modo, dei due principali protagonisti della nuova generazione.

Sbaglia chi pensa, però, che vincere sia per loro questione di vita o di morte. Una chiave di lettura importantissima l’ha data, in questo senso, Riccardo Piatti, che sappiamo essere l’uomo cui va il merito di aver “plasmato” il fenomeno altoatesino e di avergli dato in mano gli strumenti necessari per brillare più che mai. Si sono separati in tempi non sospetti per divergenze legate, così pare, al modo di intendere il tennis e la disciplina.
Ciò nonostante, il coach non ha mai smesso di credere in quel ragazzino che aveva “prelevato” dalle montagne del Trentino per fare di lui un campione. Resta anzi, il che denota una certa coerenza, uno dei suoi più grandi estimatori. Al punto da aver detto qualcosa di molto importante su di lui nelle scorse ore, nell’ambito di un’intervista che ci piace pensare possa essere in qualche modo profetica.
Piatti e quel pensiero su Sinner che non è mai cambiato
“Il loro divertimento è questo – ha detto, per iniziare, in riferimento al dualismo Sinner-Alcaraz – Attorno ci sono tanti interessi, anche economici, ma sono ragazzi che amano la competizione. Si divertono a sfidarsi, aspirano a diventare i più forti ma in maniera sana, senza ossessioni“.

Dopodiché, si è lanciato in una previsione da sogno: “Non è il tipo che si guarda indietro – ha osservato Piatti – e neppure Carlos. Jannik nell’ultimo anno ha fatto un enorme passo in avanti. Ora è molto competitivo anche sulla terra e ha capito che nei prossimi 6 o 7 anni avrà l’occasione di fare il Grande Slam. L’ho sempre pensato”.
Il fatto che l’abbia sempre pensato è chiaramente indicativo della stima che nutre nei suoi confronti, stima rimasta invariata anche dopo l’allontanamento del campione dalla sua accademia di Bordighera. E chissà che questo pronostico non possa portargli in qualche modo fortuna…





