Il colpo di scena, totalmente inaspettato, ha fatto sì che i ruoli s’invertissero all’improvviso: Jannik Sinner, tutto è diverso da com’è sempre stato.
L’erba del vicino, si sa, è sempre più verde. A maggior ragione se è quella di Wimbledon, che già di per sé ha sempre avuto una sfumatura bellissima, brillante, diversa da quella degli altri campi green d’Europa. Il che spiegherebbe come mai, archiviato lo Slam britannico, in Spagna ne stiano accadendo di tutti i colori.

I due finalisti, sia il vincitore Jannik Sinner che l’ex campione in carica Carlos Alcaraz, hanno deciso di concedersi un break e di saltare, dunque, il Masters 1000 di Toronto. E fin qui non ci sarebbe niente di male, se non fosse che, mentre i due tennisti si godono le meritate vacanze, i tifosi iberici hanno ingaggiato una vera e propria campagna pro-Sinner nella loro terra. Sì, avete capito bene: sbagliava chi pensava che solo gli italiani non fossero mai contenti dei propri beniamini, perché è evidente, invece, che ogni mondo è Paese.
Se nello Stivale si tende ad esaltare Alcaraz e a dire che sia più talentuoso del nostro numero 1, in Spagna accade l’esatto contrario. In questi giorni, infatti, non si fa altro che parlare del fatto che Carlitos dovrebbe essere un po’ più come l’azzurro, ragion per cui gli stanno piovendo addosso le critiche più impensabili.
Nessuno è profeta a casa sua
Nel mirino degli iberici ci sarebbe non tanto il suo talento, oggettivamente indiscutibile, quanto piuttosto i suoi atteggiamenti al di fuori del campo da tennis. Critiche fomentate, come facilmente intuibile, dalla sconfitta subita all’All England Club per mano, appunto, del re altoatesino.

Come appreso dai principali quotidiani sportivi spagnoli, tra cui Marca, El Pais, AS e El Mundo Deportivo, ad Alcaraz si contesta proprio il fatto che sia così diverso da Sinner. Il suo popolo lo vorrebbe meno incline alla movida e ai “vizi”, cose che, ad onor del vero, non si concede certo tutti i giorni, ma solo quando decide che è tempo di regalarsi una vacanza. “Per alcuni è ricerca dell’equilibrio, per tanti è mancanza di concentrazione“, si legge su Marca, a riprova del fatto che la sua voglia di libertà venga scambiata, a volte, per eccessiva leggerezza.
Di Sinner piace, invece, che alla vita notturna abbia confessato di preferire la Coca Cola e che sia, a suo modo, un cyborg, prototipo del tennista perfetto in tutto e per tutto. “Alcaraz deve cambiare mentalità rispetto alle stagioni precedenti”, tuona AS, come se la sconfitta a Wimbledon avesse cancellato, di colpo, tutto quello che di buono ha fatto in precedenza. La stessa identica cosa che è successa in Italia, in soldoni, dopo la finale del Roland Garros.





