Jannik Sinner, finalmente i conti tornano: a tradire il numero 1 del mondo è stato il suo stesso Paese. Nessuno se lo sarebbe aspettato.
“Se guardiamo solo i numeri e vediamo che in un anno ha perso solo da Alcaraz e da me, fa un certa impressione”. Così Alexander Bublik, alla vigilia del suo esordio a Wimbledon, ha parlato alla stampa della sua vittoria, ancora scolpita a fuoco nella mente dei tifosi, contro il numero 1 del mondo. Un trionfo che gli ha poi permesso, come noto, di vincere il torneo di Halle e di balzare agli onori della cronaca.

Così come non può piovere per sempre, però, il russo naturalizzato kazako sa anche che non sarà sempre domenica. E che sarà difficilissimo, di conseguenza, ripetere un’impresa tanto titanica, della quale siamo certi si parlerà ancora a lungo. Quello che ha rivelato nelle scorse ore, tuttavia, ci ha dato una grossa mano. Ci ha permesso di capire, cioè, quale sia stato il suo segreto, quale strategia abbia messo in atto il “folle” Bublik per rispedire a casa a mani vuote Jannik Sinner.
E abbiamo capito, dunque, che il nativo di San Candido è stato, in un certo senso, tradito dal suo stesso Paese. Gli italiani sono pazzi di lui – e ci mancherebbe altro, con tutte le soddisfazioni che ha regalato loro – eppure lo Stivale gli ha fatto lo sgambetto.
Sinner, se la vittoria “parla” italiano
In che modo? Semplice. Non tutti ne saranno a conoscenza, ma Bublik ha un vero e proprio debole per il Bel Paese. Tant’è vero che la sua vittoria “parla” palesemente italiano. Certo, il suo talento e i suoi colpi, soprattutto il servizio, hanno fatto la differenza, ma potrebbe esserci un altro ingrediente segreto dietro il suo incredibile trionfo.

“Amo molto l’Italia. E il suo cibo. Qui a casa abbiamo uno chef italiano che cucina cose meravigliose. Ieri ha fatto una parmigiana, solo con le melanzane, il formaggio e il pomodoro. Buonissima. Magari non l’ideale prima di scendere in campo”. Alexander ha rivelato questo dettaglio e non ci è voluto molto perché qualcuno ipotizzasse che la dieta mediterranea gli abbia dato l’energia che gli occorreva per battere il re del tennis.
“Come mi vedo in futuro? In un vigneto in Toscana ad assaggiare vino e olio, tra le viti e gli ulivi, ho pensato anche di comprare casa qualche anno fa… L’Italia è bellissima, ma vicino a Montecarlo per me sarebbe più comodo, magari dalle parti di Torino. Potreste vedermi lì, in qualche vecchio bar a bere un caffè corretto grappa”. E a ricordare di quando, un giorno qualsiasi ad Halle, batté il numero 1 del mondo conquistando la gloria eterna.





