Sinner, era scritto nelle carte: Djokovic non aveva speranze

Sinner sapeva già di poter battere il rivale Djokovic in Coppa Davis: quell’incredibile presagio alla vigilia del match.

Diciamoci la verità: noi italiani sappiamo fare una gran caciara. Più di qualunque altro popolo sulla faccia della terra, probabilmente. E non hanno fatto eccezione gli azzurri del tennis in trasferta a Malaga che, come noto, domenica sera hanno portato a casa la tanto attesa Coppa Davis.

Sinner, era scritto nelle carte: Djokovic non aveva speranze
AnsaFoto – ilveggente.it

In campo hanno festeggiato con la goliardia e l’allegria che da sempre ci contraddistinguono, facendo sì che la cerimonia di premiazione fosse molto diversa dal solito. Più effervescente, diciamo così. Tra abbracci e risate, bagni di champagne e sfottò vari, gli uomini di capitan Volandri si sono goduti come meglio potevano ogni singolo istante di una giornata che non dimenticheranno mai e poi mai. E che non dimenticheremo mai neanche noi, a dire la verità, essendo riusciti i nostri beniamini a vincere il Mondiale del tennis dopo 47 anni di “digiuno”.

La squadra era perfettamente all’altezza della situazione e potevamo immaginarlo, anche se in queste circostanze non si sa mai come possano evolversi le cose, che stavolta ce l’avrebbero fatta. A fare la differenza non è stato solo il talento dei campioni schierati da Volandri, però. Quello ha contato ai fini del risultato, certo, ma la magia e l’armonia della panchina azzurra, che è quanto di più raro esista al mondo, ha dato altresì un contributo determinante alla causa.

Sinner, tutto merito del burraco

I ragazzi azzurri hanno ripetuto più volte di essere una famiglia e di volersi dividere il merito di questa straordinaria vittoria, com’è giusto che sia, in parti uguali. Perché anche chi non ha giocato fisicamente ha dato ciò che poteva e contribuito, di conseguenza, a fare in modo che Volandri e i suoi raggiungessero questo strabiliante risultato.

Hanno fatto gruppo, Sinner e gli altri, sia in campo che dietro le quinte. Ed è stato davvero interessante scoprire cosa facessero tra una partita e l’altra, in che modo abbiano ingannato il tempo nei giorni trascorsi a Malaga. Abbiamo così scoperto, grazie ad un’intervista di coppia a Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, che la vittoria dell’altoatesino su Novak Djokovic era scritta nelle stelle. Anzi, nelle carte, pardon.

“A burraco ieri è stata la prima volta che ho vinto – ha raccontato il numero 1 d’Italia – Da lì è arrivata quella “confidenza” che mi ha portato poi ad annullare tre match point a Djokovic“. L’amico Sonego, lì al suo fianco, ha invece insinuato di aver perso di proposito: “Gli dovevo dare fiducia”, ha ironizzato Lorenzo, dando prova di quanto compatto e coeso sia il meraviglioso gruppo azzurro che ha vinto la Coppa Davis.

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