Berrettini, altro che Melissa Satta: ci si rivede in Australia

Berrettini, nel silenzio del campione romano ci sono tutte le risposte ai nostri interrogativi: l’ipotesi spaventa i tifosi.

Il ritiro dal torneo del Queen’s, di cui è stato campione assoluto per ben due volte di fila, parrebbe essere l’ultimo dei problemi di Matteo Berrettini. Non è ancora chiaro cosa lo abbia indotto a sventolare bandiera bianca alla vigilia dell’esordio, ma sembra evidente che si tratti, ancora una volta, di una questione fisica.

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Una recidiva del problema agli addominali, si presume, che tante volte lo ha costretto, in passato, a fermarsi. Gli appassionati di tennis ricorderanno senz’altro di quando, alle Finals 2021, scoppiò in lacrime perché accortosi che qualcosa non andava. E anche a Stoccarda, qualche giorno fa, le sue smorfie di dolore sembravano suggerire che stesse accadendo ancora una volta. Sta di fatto che il tennista romano si è chiuso in un silenzio tanto preoccupante quanto assordante e che potrebbe rimanere fermo ai box ben oltre il suo Slam del cuore, quello di Wimbledon.

E magari il problema fosse Melissa Satta, come continua a sostenere il popolo dei social. E sarebbe meglio pure se, come sostengono in tanti, si fosse trattato di un ritiro “diplomatico”, stabilito per evitare di fare “brutte figure” al Queen’s. C’è un problema ben più grave, per la verità, delle possibili conseguenze di una storia d’amore con una showgirl così famosa. Un problema che rischia seriamente di pregiudicare la sua carriera e di impedirgli, in futuro, di tornare agli antichi fasti, in quella top ten in cui tanto a lungo è rimasto, a riprova della continuità del suo rendimento e del suo talento.

Berrettini

L’ex numero 6 del mondo è ora scivolato, per via dei numerosi infortuni e dei troppi stop & go che ne sono derivati, in 34esima posizione. E il rischio che sprofondi ancor di più è purtroppo concretissimo, considerando che è assai difficile che rientri in campo nel breve termine e senza che le sue prestazioni risentano dell’ennesimo acciacco fisico.

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Potrebbe non essere in grado di giocare a Wimbledon, lì dove due anni fa ha sfiorato la vittoria. E potrebbe non essere in grado di rientrare neanche in tempo per lo Us Open, cosa che causerebbe un’altra emorragia di punti. Accadrà sicuramente, ahinoi, se Matteo dovesse decidere di seguire il consiglio di Paolo Bertolucci, che sulla Gazzetta dello Sport consiglia di fermarsi per 5-6 mesi così da risolvere una volta per tutte, si spera, il problema agli addominali.

Non una parola, non ancora per lo meno, è comunque arrivata dal diretto interessato o dalle persone a lui vicine, come coach Vincenzo Santopadre. Né una rassicurazione, né una dichiarazione. Il che contribuisce a gettare delle ombre ancor più scure sulla situazione del tennista romano, che a questo punto dovrà seriamente capire quale strada sia il caso di imboccare prima di “perdersi” del tutto.

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