Berrettini, gelosia canaglia: la verità sul rapporto con Sinner

Berrettini, finalmente tutta la verità sul rapporto con il tennista altoatesino: la risposta del romano è da non credere.

Nell’immaginario collettivo, Matteo Berrettini è un tennista finito. Finito perché si è macchiato del reato di innamorarsi di una donna bella e famosa che stava, in passato, con un calciatore. E perché, per via degli infortuni che spesso gli bloccano la strada, non riesce a giocare con la continuità che vorrebbe.

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In molti, sbagliando, lo immaginano così. Sopraffatto, come se non bastasse, dalla gelosia. Dalla rabbia dettata dal fatto di aver perso il suo status di numero 1. Nonché invidioso, se vogliamo, dei risultati che i suoi colleghi azzurri stanno invece ottenendo su quegli stessi campi che lui, per via del problema agli addominali, non ha potuto calcare. Il romano non gioca da Montecarlo, da quella bella vittoria contro Francisco Cerundolo che gli è poi, come sappiamo, costata cara. Tanto da indurlo, nel caso non lo ricordiate, a dare forfait ad Holger Rune a poche ore dal loro scontro.

Berrettini è tutt’altro che finito, ad ogni modo. Tornerà direttamente per la stagione sull’erba, quella in cui va più forte, con il sogno di vincere Wimbledon ancora in tasca. E non è vero, come si tende a pensare, che la terza punta italiana risenta negativamente dei buoni risultati collezionati dai suoi connazionali.

Berrettini, ma quale invidia: “È un motore molto forte”

Ha parlato di questo e di molto altro nel podcast di Gianluca Gazzoli, Passa dal BSMT, spiegando egregiamente come viva la rivalità con gli altri azzurri del circuito. Ecco cosa ha risposto, precisamente, quando il padrone di casa gli ha chiesto che tipo di rapporto lo leghi a loro.

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“È un rapporto complesso. Non è facile creare un rapporto di amicizia vero, perché alla fine è uno sport in cui magari giochi il torneo importante della vita contro un italiano. È un motore molto forte il fatto di avere un altro italiano che fa meglio di te o peggio di te: a me aiuta. Avere Sinner, Musetti, Sonego, Fognini che stanno lì e che insieme a me fanno risultati è una cosa che a me aiuta molto. Mi aiuta vedere quello che fanno, dove sbagliano, le cose giuste. E secondo me questo grande periodo di tennis italiano è nato perché l’uno con l’altro ci siamo stimolati“.

Dopo aver evidenziato che l’unico con cui ha un rapporto davvero profondo è Sonego, ha parlato di Sinner. Quello che, a detta di molti, sarebbe il suo antagonista, colui che lo ha messo in ombra dopo l’exploit di Wimbledon. “È un giocatore fortissimo. Anche lui l’anno scorso ha avuto un periodo in cui la gente lo massacrava senza nessun tipo di base. Ci sono carriere diverse e Jannik sta avendo e avrà una carriera pazzesca come Lorenzo Musetti. Ed è uno stimolo anche per me: lui adesso sta facendo molto bene e non lo dico perché voglio essere più forte, sono contento perché è uno stimolo. Nel senso che non voglio che perda, è proprio un motore, una roba bella”. Nessuna invidia, dunque. Nessuna gelosia. Solo tanta voglia di ridare lustro al tennis italiano.

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