Musetti, colpo di fulmine a Napoli: “È la prima volta”

Musetti, è successo tutto al torneo partenopeo al quale esordirà domani contro un qualificato: ecco le sue rivelazioni.

Napoli è il posto migliore in cui potesse sbarcare in questo momento. Perché la bellezza di una città così, unita al calore del suo pubblico, era proprio quel che ci voleva per mettere da parte tutto quello che è successo a Firenze. Quell’attacco di ansia che, sebbene ci abbia provato, non è riuscito suo malgrado a domare.

Musetti
©️LaPresse

Ma Lorenzo Musetti ha già voltato pagina. L’occasione è ghiotta e sa perfettamente che fare bene al torneo partenopeo potrebbe essere la chiave di volta. E questo anche se è concreto il “rischio” che si imbatta in finale in un altro gigante azzurro come lui: Matteo Berrettini.

Proprio così: se entrambi dovessero riuscire a destreggiarsi bene sui campi vista mare – con qualche problema di troppo, come noto – si affronteranno all’ultimo atto dell’Atp napoletano, con buona pace dei tifosi che dovranno eventualmente decidere, ad un certo punto, da che parte stare.

Musetti, galeotta fu la vista mare

Musetti
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Ma c’è ancora tempo per pensare a questa ipotetica finale tutta azzurra. Per il momento il carrarino, per la prima volta tra i primi 30, si sta dedicando ad altro. All’ “amore“, per esempio. Perché, per sua stessa ammissione, ai piedi del Vesuvio è scattato per lui un vero e proprio colpo di fulmine.

La “fortunata” è lei, la splendida Napoli. “L’Arena a due passi dal mare – ha detto Musetti al Corriere dello Sport, quando gli è stato chiesto un parere sulla città – è un posto che solo una città come Napoli può offrire. Anche in allenamento ho sentito il calore degli appassionati, dei tifosi che ci supportano non solo in questa settimana ma durante tutto l’anno. Per me è la prima volta qui – ha continuato – non avevo ancora avuto il piacere di visitare la città e me la sto già godendo”.

È già perfettamente in tema con l’atmosfera napoletana peraltro, considerando che indossa al collo un bel corno. Rimane vago e sceglie la strada della diplomazia, invece, quando gli viene chiesto della possibile finale con Berrettini: “Come in tutti i tornei nel nostro Paese – ha detto il pupillo di Tartarini – il sogno è quello di portare a casa la soddisfazione di un vincitore italiano. Non solo io, ma anche Matteo e gli altri in campo metteremo tutto il nostro impegno per arrivare in fondo”.

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