Sinner e il terzo incomodo: la reazione di Maria Braccini

Sinner, ormai non si parla d’altro che di questo: la comparsa del “terzo incomodo” ha spostato l’attenzione dal rapporto con Maria Braccini.

Ora che Matteo Berrettini è definitivamente fuori dai giochi, e che l’ipotesi del derby è naufragata, è inevitabile che i riflettori siano puntati su Jannik Sinner. L’altoatesino esordirà oggi sul cemento di Montreal, portando sulle sua spalle il grosso peso della responsabilità di cui i tifosi italiani lo hanno caricato.

Sinner
©️LaPresse

Ci arriva preparatissimo, a questo primo appuntamento post Umago. Con la carica di chi vuole portare a casa il primo Masters 1000 e con una certezza in più. Perché di sicurezza gliene avrà data certamente tanta, il fatto di aver vinto contro quel mostro sacro che risponde al nome di Carlos Alcaraz.

Ed è proprio con lui che si è allenato al suo arrivo in Canada, improvvisando una mini partita ad alta tensione che ha riempito di bellezza e di stupore gli occhi dei fortunati spettatori accorsi allo Stade IGA. Vederli giocare insieme, d’altra parte, è come fare un tuffo nel passato.

Sinner e quel rapporto molto speciale

Sono in molti a pensare che Carlos e Jannik siano i nuovi Fedal. Rivali lo sono di certo, ma sono anche, e chi se lo sarebbe mai aspettato, amici per la pelle. Il selfie che si sono scattati a bordo campo due giorni fa ha fatto impazzire di gioia i fan. Un po’ meno, forse, la fidanzata di Sinner.

Maria Braccini sarà “gelosa” di questa nuova relazione e del tempo che il suo bel tennista dedica al nuovo amico o che impiega per parlare di lui e del loro rapporto? Probabile, dal momento che non ha neanche messo “mi piace” alla foto dei due amiconi a Montreal. A maggior ragione visto che ora come ora, con la finale di Umago ancora “fresca” e ben impressa nella mente di tutti, non si parla che di loro.

“Una rivalità come Federer e Nadal? Lo spero davvero – ha detto Sinner qualche ora fa ad Eurosport – perché quando giochiamo contro alziamo il nostro livello al massimo. Penso sia bello vedere che andiamo d’accordo anche fuori dal campo, e che poi quando andiamo in campo riusciamo a mettere da parte questa cosa e a concentrarci su noi stessi

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