Moda e tennis, Sinner detta legge a Pechino: quel cappello è l’accessorio del momento

Jannik Sinner incanta a Pechino: palline che scompaiono in allenamento e cappelli estremamente glamour che diventano fenomeno virale.

Gli allenamenti, la fatica, la tensione. Affrontare un torneo porta sempre con sé una moltitudine di emozioni contrastanti, ma dietro le quinte del Tour l’atmosfera non è sempre così tesa, anzi.

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Moda e tennis, Sinner detta legge a Pechino: quel cappello è l’accessorio del momento (AnsaFoto) – Ilveggente.it

A Pechino, dove si trova in questo momento, Jannik Sinner ha improvvisato un piccolo show durante l’allenamento. Mentre faceva faville con i suoi colpi da campione, ha trasformato un semplicissimo esercizio quotidiano in un momento di pura magia per gli occhi dei fan. Ha fatto scivolare la pallina, in risposta, direttamente nella tasca del suo pantaloncino.

Come ci sia riuscito non è chiaro, ma il suo gioco di prestigio ha divertito il pubblico e, a giudicare dal suo sorriso, anche lui se l’è spassata un mondo ad intercettare la palla e ad intrattenere i presenti con il suo piccolo “spettacolo” di magia. Non è questo, ad ogni modo, l’unico siparietto ad avere alleggerito il clima di Pechino.

Sinner show a Pechino: tra colpi spettacolari e cappelli virali

Sempre nella capitale cinese, il collega Karen Khachanov ha sfoggiato un dettaglio che ha fatto impazzire il pubblico: un cappello da pescatore decorato con la stampa all over della faccia di Sinner.

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Sinner show a Pechino: tra colpi spettacolari e cappelli virali (X) – Ilveggente.it

Un tributo pop, in un certo senso: Jannik è diventato un’icona alla Warhol, un volto ripetuto che trascende il campo da tennis e diventa simbolo riconoscibile anche fuori dal circuito. Tra social e risate dei tifosi, il cappello in questione, manco a dirlo, è diventato l’accessorio più chiacchierato dell’evento. Nonché quello più desiderato.

Doppio show, insomma, in Cina: da una parte, la tecnica sublime dell’azzurro in allenamento, dall’altra la conferma che la sua immagine sia ormai divenuta un’icona culturale. Un racconto in cui sport e pop culture si intrecciano, trasformando il campione in un personaggio completo, ammirato tanto per le prodezze in campo quanto per la sua influenza ormai capillare.

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