L’incontro tra Elena Rybakina e Jannik Sinner ha lasciato il popolo del tennis di stucco: la rivelazione è arrivata direttamente da Parigi.
La classifica, alle volte, è bugiarda. E anche i risultati delle partite possono esserlo, di tanto in tanto. Ne sa qualcosa Elena Ribakina, che ha dovuto rinunciare al sogno di avanzare al Roland Garros per via di qualche errore di troppo che le è costato la vittoria. Vittoria che ad un certo punto sembrava destinata a lei e non alla sua avversaria, avendo giocato in maniera impeccabile sin dall’inizio.

Qualcosa, però, dopo un po’ è andato storto, tanto è vero che a conquistare il pass per accedere ai quarti di finale è stata Iga Swiatek. Un po’ a sorpresa, per la verità, visto il modo in cui la polacca aveva affrontato il primo set, ma tant’è. Le sono occorsi tre set, ma alla fine è riuscita a rimontare e poi a rispedire a casa l’avversaria che tanto l’ha impensierita per oltre due ore e mezza di battaglia.
Il che non cancella, nella maniera più assoluta, l’ottima prestazione della tennista kazaka, anzi. La stessa ex numero 1 del mondo, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al match, valido per gli ottavi di finale, ha ritenuto doveroso analizzare la partita e spendere un po’ di parole nei confronti della sua rivale. Parole che hanno lasciato tutti di stucco, perché non capita tutti i giorni, del resto, che un tennista ammetta candidamente di essersi trovato così in difficoltà.
Jannik ed Elena sono un tutt’uno: parola di Swiatek
Il punto è che la Rybakina, al netto della sua sconfitta, è stata assolutamente formidabile contro Iga, che sul campo del Roland Garros gioca come in nessun altro posto al mondo.

L’ha costretta agli straordinari e alla Swiatek non è rimasto altro da fare che ammetterlo: “Il primo set è stato duro – queste le parole della numero 8 del ranking Wta – Mi sentivo come se stessi giocando contro Sinner. Mi spingeva con i suoi colpi oltre la linea di fondo, mandando ogni palla vicino alla linea… Per fortuna, ho trovato il modo di contrastarla”.
Un paragone inaspettato, forse, che inaugura ufficialmente una nuova scuola di pensiero. Adesso, quando si ha necessità di dire che qualcuno ha giocato entrando in God mode, lo si mette a confronto con Sinner, il che rende perfettamente la misura di quanto i suoi colleghi del circuito maggiore, giustamente, lo stimino.





