Jannik Sinner, adesso è tutto un po’ più chiaro: arriva una clamorosa soffiata su quello che è davvero accaduto in quel giorno che ha fatto da spartiacque.
25 novembre 2023. La Nazionale italiana e quella serba stanno lottando per ottenere un posto nella finale di Coppa Davis, per la quale l’Australia ha già staccato il biglietto. Gli azzurri sanno già, ancor prima di scendere in campo, che battere gli avversari sarà difficile tanto quanto lo è scalare una montagna. Perché Novak Djokovic non è esattamente uno di quei tennisti che si battono tutti i giorni come se niente fosse.

Sappiamo bene, oggi, ad oltre un anno e mezzo di distanza, come sia andata a finire, quel giorno. Jannik Sinner, un po’ a sorpresa, diciamocelo, ha vinto la partita della vita battendo in 3 set il 24 volte campione Slam. Un traguardo importantissimo, tagliando il quale ha trascinato i suoi connazionali all’ultimo atto della competizione a squadre. Che l’Italia, come ricorderete bene, ha vinto qualche giorno dopo, quando il ct Filippo Volandri e il suo dream team hanno alzato al cielo la mitica e agognatissima insalatiera.
Quel giorno, insomma, ha fatto da spartiacque sia nella carriera dell’attuale numero 1 del mondo – è stata un’iniezione di autostima, naturalmente – che nella storia della Nazionale azzurra. Nonché, a quanto pare, nella vita di Nole, che sembrerebbe aver patito quella sconfitta molto più di quanto avessimo osato pensare.
Sinner, questo spiega tutto: era inevitabile che accadesse
A vuotare il sacco su quella giornata indimenticabile – per gli italiani, s’intende – è stato una conoscenza che Djokovic e Sinner hanno in comune. Si tratta di Marco Panichi, che prima era il preparatore atletico di Novak e che oggi fa parte, invece, del team di Jannik.

Credo che dal punto di vista mentale – ha raccontato Panichi in diretta tv a SuperTennis, raccontando per flo e per scena i retroscena di quel giorno dolceamaro – la partita in Coppa Davis è stata pagata più da Nole“. Una chiara allusione, mettiamola così, al fatto che quel match ha capovolto, di fatto, le gerarchie del tennis mondiale, spianando la strada all’ascesa del fenomeno altoatesino.
Da quel momento in poi, infatti, niente è stato più come prima. Djokovic ha iniziato a subire un po’ di più e Sinner, dal canto suo, è esploso definitivamente, fino a raggiungere il livello stratosferico che gli appartiene da ormai più di un anno a questa parte. E non possiamo fare a meno di chiederci, a questo punto, come sarebbero andate le cose se, diversamente da quanto accaduto, Jannik non avesse vinto quella partita memorabile…