Sinner non se l’è bevuta: esplode il caso, che marasma

Sinner, così non si fa: la reazione del campione.

Omaggiare un campione producendo un vino a lui dedicato? L’idea, almeno sulla carta, era molto bella. Peccato che non l’abbia pensata così il destinatario di quest’omaggio, che altri non sarebbe che il numero 1 del tennis mondiale, vale a dire il nostro Jannik Sinner. Ma riavvolgiamo il nastro, prima di scendere nei dettagli e di rivelare, per filo e per segno, cosa sia accaduto nelle ultime ore.

Sinner
Sinner non se l’è bevuta: esplode il caso, che marasma (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Poco meno di un mese fa vi raccontavamo qui di come le vinerie Baldari avessero deciso di produrre un vino in edizione speciale e limitata. Il Rosso Jannik, per la precisione, un Primitivo di Manduria doc che celebrava un inedito connubio tra sport ed enogastronomia. Non c’entrava nulla, quindi, non direttamente per lo meno, il campione altoatesino con questa etichetta. Non c’era, peraltro, alcuna intenzione di venderlo, tanto è vero che ne erano state prodotte solo 73 bottiglie.

Tante quante sono state, per inciso, le vittorie del fenomeno di San Candido nel 2024. C’erano tutti i presupposti per “sedurre” e far sorridere Jannik, dunque, ma a volte si nascondono delle insidie di non poco conto anche dietro le migliori intenzioni. Come in questo caso, se consideriamo che questo Primitivo di Manduria in versione Sinner ha scatenato il caos.

Sinner, errore fatale: la lettera arriva a destinazione

Il Comune di Manduria, che alle porte del Natale aveva spedito alcune bottiglie di Rosso Jannik al primo cittadino di Sesto Pusteria, ha ricevuto, nelle scorse ore, una lettera dai legali del campione azzurro.

Rosso Jannik
Sinner, errore fatale: la lettera arriva a destinazione (X) – Ilveggente.it

A Gregorio Pecoraro, questo è il suo nome, è stato fatto notare che l’iniziativa si è basata su uno sfruttamento non autorizzato dell’immagine di Sinner. Sul retro dell’etichetta del vino, infatti, fa bella mostra di sé una raffigurazione stilizzata del profilo del tennista. Il diretto interessato non avvierà alcuna azione legale per tutelare i propri diritti, ma chiede comunque di rimediare ad un errore che, se solo lo avesse voluto, sarebbe costato caro e amaro a quanti, involontariamente, lo hanno commesso.

C’è di più. Le 73 bottiglie di Rosso Jannik erano finite nel mirino del Consorzio di tutela sin da subito. I viticoltori dediti alla produzione di Primitivo di Manduria lamentavano il fatto che mancasse la fascetta di tracciabilità docg o doc, per cui si era messa in dubbio la stessa qualità e autenticità del vino. Sinner non se l’è bevuta proprio, insomma. Neanche un sorso.

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