Tennis, incontro e fumata nera: “Il mio tempo è finito”

Tennis, ci ha pensato a lungo e ha capito che è giunto il momento di arrendersi dopo tanti infortuni: “Non so se tornerò”.

Siamo obiettivi: la sua mancanza si sente. Lui sapeva sempre, d’altra parte, come aggiungere un po’ di pepe e di sapore al tennis. Ora con una racchetta che faceva una pessima fine, ora con qualche bizzarro e paradossale soliloquio a favore di cam, quando in campo c’era lui non ci si annoiava mai.

Tennis, incontro e fumata nera: "Il mio tempo è finito"
(LaPresse) – ilveggente.it

Potremmo non rivederlo più, però, nelle vesti di tennista. Ha saltato in toto la scorsa stagione, sebbene in primavera avesse tentato di giocare sull’erba nella speranza che i problemi al ginocchio e al polso si fossero risolti. Si era accorto ben presto, invece, che così non era. Che sarebbe occorso un po’ più di tempo in più per rimettersi in sesto. E ancora oggi, nonostante il lungo tempo trascorso fuori dal circuito, Nick Kyrgios non sta bene. Non così tanto da poter giocare come se nulla fosse, quanto meno.

Chi credeva che il suo rientro nel circuito fosse imminente dovrà peraltro ricredersi. L’intervista che ha rilasciato nei scorsi giorni al quotidiano australiano The Age, infatti, non lascia presagire nulla di buono. Anzi, quello che il bad boy di Canberra ha detto non è soggetto ad interpretazione. Il che non significa che una cosa.

Tennis, Kyrgios a un bivio: la decisione del tennista

“Ho incontrato il mio agente, Stuart Duguid, un paio di giorni fa per parlare del mio futuro – queste le parole di Kyrgios – La realtà è che c’è una parte di me che sa che il mio tempo in questo sport potrebbe essere finito. E mi va bene così. È una conversazione che doveva essere affrontata”.

Tennis, incontro e fumata nera: "Il mio tempo è finito"
Kyrgios (LaPresse) – ilveggente.it

“Sono a un bivio della mia carriera – ha aggiunto, dopo aver sganciato una vera e propria bomba – e ho raggiunto un punto in cui la vita dopo il tennis è una prospettiva che mi entusiasma. Naturalmente c’è una parte di me che guarda e non vorrebbe altro che essere là fuori. Soprattutto dopo quello che sono riuscito a fare a Wimbledon 18 mesi fa, raggiungendo la finale contro Novak Djokovic”.

“So che posso essere uno dei migliori al mondo – ha osservato poi Nick – e vincere tornei importanti, se il mio corpo me lo permette. Non so quando tornerò. Spero di riuscire a riprendermi dall’infortunio al polso che ha richiesto un intervento chirurgico l’anno scorso. Il mio corpo potrebbe non essere mai più lo stesso e gli infortuni possono portarti su una strada diversa da quella che immaginavi”. Di una cosa sola è certo Nick al momento: se mai dovesse sentirsi meglio e ricominciare a giocare, non scenderà in campo per le Olimpiadi. Non farà questo “favore”, dice, al Comitato Olimpico Australiano, con cui ha avuto in passato degli screzi. Che sia giunta davvero al capolinea l’era Kyrgios?

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