Sinner non se la leva dalla testa: la confessione che spiazza

Sinner lo ha confessato senza mezzi termini: è più forte di lui e proprio non riesce a togliersela dalla testa.

Jannik Sinner al Pala Alpitour c’è stato, ieri. Ma dall’altra parte, stavolta. Se lo scorso anno era in campo, subentrato in qualità di riserva dopo l’addio di Matteo Berrettini, quest’anno si godrà lo show dei maestri dalle retrovie. Non ce l’ha fatta, matematicamente, ad assicurarsi un posto tra i pretendenti al trono.

Sinner non se la leva dalla testa: la confessione che spiazza
©️LaPresse

E se anche si fosse qualificato alle Finals, mettiamola così, probabilmente non avrebbe potuto giocare. L’infortunio alla mano destra lo ha costretto a rinunciare all’appuntamento di Coppa Davis in programma a Malaga, ragion per cui difficilmente sarebbe stato in grado di affrontare l’ostico torneo di Torino, se tutto fosse andato come speravamo.

Ma Jannik, a parte qualche piccola variazione sul tema, non è un ragazzo che ama rimuginare troppo sul passato. O almeno, non lo fa in maniera malinconica. Degli errori e degli ostacoli disseminati lungo questa stagione ha tutta l’intenzione di fare tesoro, affinché nulla sia stato inutile.

Sinner, la lingua batte dove il dente duole

Sinner non se la leva dalla testa: la confessione che spiazza
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Ha già ripreso ad allenarsi, il giovane Sinner, ma senza strafare. Non usa racchetta e pesetti per evitare di sforzare la mano e di scongiurare il rischio che l’infiammazione sopra l’indice degeneri ulteriormente. “Mi devo consolidare fisicamente. Poi continuerò a lavorare sulla forza mentale: è una mia qualità, ma so di poterla affinare ancora”.

Guarda al futuro, l’altoatesino, ma nelle dichiarazioni che ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport non ha potuto fare a meno di volgere il pensiero ad una delle pagine della sua storia che più gli fanno male. “Sono sicuramente un giocatore migliore rispetto a un anno fa, ma l’obiettivo è di continuare a maturare. Non è bello avere a che fare con i guai fisici – ha detto – perché ti impediscono di allenarti bene e di fare al meglio ciò che ami di più”.

“Però sono stato costante nel rendimento – ha aggiunto – e per questo devo essere soddisfatto. Certo, la sconfitta con Alcaraz nei quarti degli Us Open mi ha fatto male, ma sarà anche un insegnamento per il futuro». Ancora ci pensa, a quella brutta sconfitta, segno che non se n’è ancora fatto una ragione. Quella sconfitta che ha cambiato il corso del suo destino e della sua stagione. E della quale un giorno, forse, riuscirà a vendicarsi.

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