Berrettini, domani non si sa: l’incognita che fa paura

Berrettini, il futuro del tennista romano è meno chiaro di quello di Sinner e Musetti: cosa potrebbe succedere.

Matteo Berrettini ha spopolato nel regno della regina, incassando due trofei di fila. Lorenzo Musetti ha conquistato il suo primo titolo Atp ad Amburgo e Jannik Sinner ha stregato la Croazia imponendosi nel 250 di Umago. Non si può assolutamente dire, insomma, che i nostri italiani non ci abbiano regalato nessuna soddisfazione negli ultimi mesi.

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Sarebbe una bugia clamorosa. La verità infatti è che il trio delle meraviglie, come potremmo ribattezzarlo alla luce dei loro incredibili successi, non smette di stupirci e di tagliare traguardi. Ovunque vadano, a qualunque latitudine, si stanno superando e stanno giocando un tennis di altissimo livello.

È soddisfatto dei tre moschettieri che rappresentano l’Italia nell’ostico circuito anche Paolo Bertolucci, figlio di un’era in cui il Bel Paese era competitivo com’è tornato ad esserlo oggi grazie al romano, all’altoatesino e al carrarino. E come probabilmente sarà ancora per molto, grazie a talenti emergenti del calibro di Zeppieri e Passaro.

Berrettini promosso, ma il futuro è da vedere

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L’ex tennista ha dunque voluto tirare le somme e dare i voti ai tre ragazzi che stanno dando filo da torcere anche ai campioni più blasonati del circuito. Le pagelle del maestro non sono niente male e fotografano alla perfezione i punti di forza e le debolezze dei nostri portacolori, evidenziando che c’è un problema comune a rete ma che, nel complesso, sono uno meglio dell’altro.

Berrettini, che a detta di Bertolucci è quello più maturo e più pronto a vincere uno Slam, ha ottenuto il punteggio complessivamente più alto. Tuttavia, c’è un “ma” grosso così nel giudizio finale dell’atleta che ha fatto la storia del tennis nostrano.

Bertolucci ritiene che il romano sia quello con meno prospettive dei tre. Ad averne più di tutti sarebbe Musetti, che si becca un bel 10, seguito a ruota da Sinner e dal suo 9. “Solo” un 8 invece per il re del Queen’s, che non è certo un voto basso, ma che non è neanche equiparabile a quello incassato dai suoi colleghi. Avrà ragione lui, o il numero 2 d’Italia riuscirà a rifarsi in vista del secondo “quadrimestre“?

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