L’insospettabile Sinner: quella doppia vita di cui non sappiamo nulla

Sinner racconta alcuni aspetti inediti della sua vita e del suo modo di essere fuori dal campo: nessuno se lo sarebbe mai aspettato. 

Jannik Sinner sembra di ghiaccio. In campo è talmente concentrato sul gioco e sui suoi obiettivi da non lasciar trasparire nessuna emozione. È riservato. Molto riservato. Al punto tale che pare proprio che dietro la rottura con Maria Braccini ci sia, appunto, una presunta “violazione” della sua privacy.

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Non ama parlare di sé. Preferisce che siano i suoi dritti e rovesci a raccontare chi sia. Quale sia la sua storia. Ma dietro questa corazza il barone rosso è un ventenne come tutti gli altri. Un quasi adulto che se la spassa e che è tutto fuorché il tennista freddo e distaccato che sembra ogni volta che si batte contro i giganti del tennis.

A raccontare di questa doppia vita è stato proprio lui, in un’intervista esclusiva rilasciata a Sportweek. Il numero sarà in edicola domani, ma la Gazzetta dello Sport ha ben pensato di anticiparne qualche contenuto nell’edizione odierna. Tanto per aumentare la suspense e per svelare piano piano quello che tutti vogliono sapere.

Sinner, cosa si cela davvero dietro l’uomo di ghiaccio

Sinner
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“Fuori dal campo sono molto meno serio – ha detto l’altoatesino ai giornalisti – Dietro all’atleta c’è sempre una persona e spesso è molto diversa da come appare”. “Mi piace vivere il presente” ha aggiunto, confessando inoltre quale sia stata la giornata più indimenticabile degli ultimi dodici mesi.

“Quella che ho vissuto a Milanello me la ricorderò per sempre” ha detto Sinner, riferendosi a quella gita, nel mese di dicembre, al quartier generale della sua squadra del cuore. “Davanti a Ibrahimovic – ha fatto notare – ho avuto un sussulto”. Ignorando, forse, che molti altri suoi coetanei il sussulto ce l’avrebbero stringendo proprio la sua, di mano.

Un ragazzo come tanti, dunque, ma al tempo stesso come pochi. Con un talento incredibile a renderlo unico ma con le passioni proprie della sua età. Con gli stessi desideri. Con obiettivi per forza di cose diversi, forse. Ma con la stessa voglia di crescere e di far casino mettendo da parte, fosse anche solo per qualche ora, il ranking, gli allenamenti e i tabelloni.

 

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