Sinner e quella ferita ancora aperta: le rivelazioni del suo allenatore

Sinner, l’allenatore Riccardo Piatti torna su un episodio che ha segnato significativamente il tennista: ecco a cosa si riferisce.

“Il buio, il boato, gli applausi del pubblico”. Non è un caso che, nel post che ha dedicato a Matteo Berrettini, Jannik Sinner abbia fatto riferimento a tutto ciò. È la prova, semmai, del fatto che avere dalla sua parte il pubblico italiano, martedì sera, sia stato ancor più prezioso della vittoria stessa.

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Era la sua occasione d’oro. Seppur rammaricato per l’infortunio dell’amico romano, il tennista altoatesino sapeva bene quanto fosse importante fare bene in quel match. Dare il meglio di sé. Non solo ai fini della classifica, quanto piuttosto per riguadagnarsi la stima degli spettatori stessi.

Come in molti ricorderanno, la scorsa estate Jannik Sinner era finito nel bel mezzo di una vera e propria tempesta mediatica. Il tutto a causa della sua decisione di rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo. Scelta, come aveva ribadito lui stesso sui social network, “dettata dal fatto che non ho giocato il mio miglior tennis durante gli ultimi tornei e mi devo concentrare sulla mia crescita”.

Jannik Sinner ferito dalle critiche

Sinner
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Le critiche non s’erano fatte attendere troppo. Per alcuni tifosi italiani è stato quasi un oltraggio, se vogliamo. C’avevano letto, in questa rinuncia, un totale disinteresse da parte sua nel rappresentare il proprio Paese d’origine. Anche i vertici del Coni, per la verità, pur rispettando la sua decisione, non l’avevano condivisa.

A rivelare quanto queste parole avessero ferito, a suo tempo, il campione altoatesino, è il suo allenatore Riccardo Piatti. Nel commentare la vittoria di martedì sera contro Hubert Hurkacz, è difatti tornare a parlare di una storia che, evidentemente, non era ancora del tutto archiviata per il giocatore altoatesino.

“In estate era scombussolato – ha riferito Piatti alla Gazzetta dello Sport – ha dovuto rinunciare ai Giochi ed è ovvio che ne abbia sofferto. Alcuni attacchi lo hanno ferito, ma la sua risposta è sempre la stessa: lavorare, scendere in campo e dare tutto. E la festa di martedì ha sanato finalmente quella ferita. Giocare le Finals e entrare nella Top 10 era l’obiettivo di inizio anno. Ma non dobbiamo sentirci arrivati, la strada è ancora lunga. Questo era solo un gradino della scalata».

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