Shomurodov, il passato difficile e l’aspetto mentale | Il piano di Mourinho

Viaggio nel passato di Eldor Shomurodov, nuovo centravanti della Roma abituato a giocare a calcio sulle pietre e sfuggito ad un destino già scritto.

La Roma ha piazzato un colpo non indifferente. Un colpo in prospettiva con cui si dà la possibilità ad un calciatore dell’est di lavorare con il suo mito. Jose Mourinho, attento lettore, sa bene quanto Eldor Shomurodov lo consideri un autentico mito. E lui vuole guerrieri pronti a sacrificarsi per lui, che lo seguano ciecamente in battaglia non lesinando colpi. E’ l’aspetto psicologico che moltiplica il rendimento in campo, questioni con cui l’allenatore portoghese ha grande dimestichezza. Il ds Tiago Pinto ha chiuso l’accordo con Preziosi. Una parte fissa da corrispondere subito, poi diritto di riscatto a 18 milioni che diventa obbligo al raggiungimento degli obiettivi. Totale 20 milioni e 20% su futura rivendita.

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Il Messi uzbeko

Genoa-Verona
Eldor Shomurodov (Getty Images)

Nato al confine tra l’Uzbekistan e l’Afghanistan, pochi credevano che i progetti del destino fossero quelli di farlo diventare un calciatore della Serie A italiana. Eldor Shomurodov ha invece capovolto il futuro. E’ della Jarkurgan, una regione dove c’è chi davvero fa la fame e dove il popolo può solo lavorare nelle raffinerie di petrolio per far arricchire gli altri. E il calcio? Ci manca poco che si giochi sulle pietre, se sei bravo però ti notano. Eldor lo era. Lo prese il Mashal Muborak, poi il Bunyodkor che voleva rivincere lo scudetto dopo gli anni d’oro trascorsi con cinque titoli tra il 2008 e il 2013. Lui esplose in patria nel 2016. I 9 gol in 27 match ad appena 21 anni lo portarono in Nazionale. In patria è paragonato a Messi sebbene abbia un fisico da corazziere e non dribbli certo come la Pulce. Ma se è per questo anche il portiere dell’Uzbekistan viene accostato con costanza a Gigi Buffon.

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Shomurodov, Mourinho e l’hockey

Porto-Roma
Mourinho ©️Getty Images

La sliding dors arriva da Rostov che ingaggiò Shomurodov per la Superliga russa. Inizio complicato, ma per uno abituato a stoppare palloni tra la polvere e sotto 38° all’ombra non c’era motivo per abbattersi. Nel frattempo incontrò Mourinho ad una partita di hockey sul ghiaccio. Gli disse che tifava Chelsea perché lo Special One lo aveva allenato e che era il suo idolo. Al terzo anno la consacrazione definitiva, con il Rostov che sbancò il campo della Lokomotiv Mosca e sui giornali i titoli furono tutti per lui. Poi il Genoa, ora la Roma. Quella foto scattata con José gliela mostrerà e lui gli chiederà di giocare sereno. Come al confine con l’Afghanistan.

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