Calciomercato Milan, Klopp tenta lo scippo a Maldini

Il Milan, dopo aver perso a parametro zero sia Donnarumma che Calhanoglu, rischia il clamoroso tris. Il Liverpool piomba su Frank Kessie.

Paolo Maldini rischia un’altra clamorosa partenza a parametro zero. Dopo aver perso due pilastri come Donnarumma e Calhanoglu, cresce a dismisura a possibilità che anche Kessie scelga altre strade. La dignità sbandierata dal Milansi è scoperto essere, almeno nel caso del portiere, una questione di prospettive. Tanto che al PSG guadagnerà ancora meno di quanto offerto dai rossoneri. Insomma, la decisione era già bella e presa. Per ciò che riguarda il turco, invece, si può affermare che le divergenze sull’ingaggio hanno fatto il resto. Con il nazionale ivoriano, invece, i dubbi restano legati alle sirene che arrivano dalla Premier League. Da Liverpool per l’esattezza.

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Le divergenze col Milan

Qualche screzio con Kessie c’è già stato. Ma il Milan si è ben guardato dal metterlo in piazza. L’unico vero messaggio diffuso dal club rossonero è quello di volere a tutti i costi trattenere il calciatore, riconoscendogli un ruolo centrale nel progetto. Già, ma nel dettaglio e in concreto, significa anche accontentare in tutto e per tutto le richieste del suo agente? E’ questo il grande nodo da sciogliere. Atangana pretende un ingaggio da 6 milioni (circa il triplo rispetto ai 2,2 che attualmente percepisce) per proseguire il rapporto. Klopp glielo notificherebbe

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Kessie, il piano del Liverpool

Il Liverpool si è mosso in maniera concreta, arrivando a promettere un ricchissimo contratto. Offerta allettante che fa traballare le certezze dei rossoneri. Ma Kessie dovrebbe sbarcare in Premier League senza costi per il cartellino, vale a dire nell’estate 2022. In aggiunta, evidentemente, ci sarebbe anche una ricca commissione per Atangana. Il procuratore, inoltre, è già stato in Italia di recente senza che fissasse incontri diretti con il Milan. Sembra più probabile che un vero confronto vada in scena la prossima settimana. Del resto, rinviare ancora il momento in cui le parti metteranno le proprie carte sul tavolo non farebbe altro che alzare il livello della tensione.

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