Cashback cancellato, o forse no. Tutte le ipotesi al vaglio del governo Draghi

Cashback cancellato? Non è ancora detta l’ultima parola. Draghi e i ministri stanno valutando altre ipotesi che consentano di mantenere il programma di rimborsi.

Non hanno avuto neanche il tempo di ambientarsi, Mario Draghi e i suoi compagni di “squadra”, che subito si sono visti costretti ad affrontare tutt’una serie di questioni piuttosto spinose. E non ci riferiamo solo al nuovo dpcm, che pure ha richiesto uno sforzo immenso da parte del governo, ma anche al Recovery Plan.

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Il premier e i suoi ministri sono già da diversi giorni concentrati sul Piano che, tra non molto, dovrà essere consegnato all’Ue. La sua elaborazione, come già reso noto dalla stampa nazionale, ha reso necessaria la revisione e riscrittura di alcune misure in vigore prima dell’arrivo del nuovo presidente del Consiglio.

Tra di esse fa capolino una che è molto cara agli italiani. Stiamo parlando del Cashback di Stato, che permette ai compratori che pagano i propri acquisti con carta o bancomat di recuperare il 10% dell’importo speso. Si fa sempre più insistente la voce che vedrebbe il programma di rimborsi, introdotto a dicembre, vicinissimo al “pensionamento”.

Cashback cancellato o ridimensionato: perché?

Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Getty Images)

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: perché il Cashback sarà annullato? Innanzitutto è bene sottolineare che il governo non ha ufficializzato nulla. Si tratta, al momento, di una mera ipotesi. L’Ue boccerà tutte le misure che non rispettano le direttive da essa imposte e che non contribuiscono a far crescere il Pil, ragion per cui il governo Draghi potrebbe decidere di sacrificare proprio il programma che incentiva gli acquisti cashless.

Se in un primo momento l’ipotesi più accreditata era che il Cashback venisse congedato per sempre, stamattina è stato prospettato un nuovo scenario. È possibile che, alla fine, si decida semplicemente di ridimensionarlo, tagliando l’extracashback ma lasciando “intatte” le altre norme che finora ne hanno regolato il funzionamento. Una misura, questa, che effettivamente risolverebbe anche il problema dei furbetti del cashback, sempre impegnati ad escogitare nuovi trucchetti per far lievitare il numero delle transazioni e assicurarsi, così, il superpremio del valore di 1500 euro.

Ci penserà il neo ministro dell’Economia Daniele Franco, supportato dai tecnici della Ragioneria di Stato, a valutare tutte le ipotesi in campo e a scegliere quella che meglio si sposi con gli obiettivi insiti nel Recovery Plan. Tra non molto sapremo, pertanto, se l’iniziativa promossa dal governo Conte andrà avanti o se, invece, sia già tempo di dire addio al Cashback.

 

 

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