Abissine La Molisana, la pasta “scotta”: i meme sui social e le informazioni storiche

Abissine La Molisana, il caso esplode sui social. Ma perché la campagna di marketing ha fatto infuriare molti utenti? Facciamo un viaggio nel tempo e cerchiamo di scoprirlo.

La pasta, quella pura ed italiana s’intende, dovrebbe avere il sapore del grano. Del ragù cotto lentamente e a fuoco basso, del tuorlo sbattuto ad arte che fa l’amore con il guanciale rosolato. Del cacio che si fa crema per mescolarsi con il pepe nero e deliziare anche i palati più esigenti, tutt’al più. La pasta prodotta dall’azienda nostrana La Molisana, invece, ha tutto un altro sapore.

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O così si evince, quanto meno, dall’alquanto bizzarra descrizione dei nuovi formati di pasta che, nelle scorse ore, sono stati presentati sul sito ufficiale del noto pastificio italiano. Il nome delle new entry in casa La Molisana è già tutto un programma: le prime sono delle banalissime conchiglie, così come chiunque le chiamerebbe, ma sul pacco dal design minimal campeggia trionfante il nome di Abissine rigate; le altre, invece, si chiamano, non meno sfacciatamente, Tripoline.

Sì, il riferimento, nel primo caso, è a quell’Abissinia lì. Quella che oggi si chiama Etiopia e che, nel 1935, è stata teatro di una sanguinosissima guerra voluta dal duce Benito Mussolini. Il formato di pasta della Molisana, quindi, strizza chiaramente l’occhio al fascismo e alle imprese del regime in Africa.

Boom di tweet e commenti sul caso La Molisana

 


Ma non è finita qui. Il problema non è tanto il nome, quanto, piuttosto, la descrizione che accompagna l’accattivante immagine delle Abissine rigate. Che non avrebbero, come preannunciato, il sapore del grano coltivato come tradizione comanda. Ma che vanterebbero, piuttosto, un non meglio definito «sapore littorio» che ben si sposerebbe, a detta dell’ufficio marketing, con dei prelibati sughi vegetali.

Celebra «la stagione del colonialismo», come si legge nella nota della Molisana, anche il formato delle Tripoline, che «evoca luoghi lontani ed esotici e ha un sapore coloniale». Anche in questo caso, ovviamente, il riferimento è alla Tripoli tanto agognata da Mussolini & co e poi conquistata nell’ambito della campagna colonialista italiana in Africa.

Com’era ampiamente prevedibile, il lancio dei nuovi formati è stato pane – pardon, pasta – per i denti degli utenti più attivi sui social. E La Molisana, pur avendo già chiarito che non vi fosse alcun intento celebrativo nella sua operazione di marketing, è inevitabilmente stata coinvolta in una bufera mediatica che terrà banco per un po’. Con una miriade di tweet e meme memorabili, sia in suo favore che contro, a fare da contorno.

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