Premier League, Mourinho fa ancora discutere

Un’iniziativa di José Mourinho sta facendo discutere. Nelle scorse ore, l’allenatore del Tottenham ha permesso che alcuni calciatori della propria squadra si riunissero in un parco londinese per allenarsi. Il primo a raggiungere il tecnico portoghese è stato Tanguy Ndombélé, poi seguito anche da Serge Aurier, Davinson Sanchez e Ryan Sessegnon. Mourinho ha lasciato che i quattro giocatori si muovessero liberamente, dopo aver parlato loro per circa un minuto.

In Inghilterra, secondo le regole attualmente in vigore per provare a contrastare la diffusione del coronavirus, è consentito passeggiare o compiere esercizi all’aperto in compagnia al massimo di un familiare, peraltro sempre mantenendo una distanza di almeno due metri, non rispettata da Sanchez e Sessegnon in occasione di questo controverso episodio, come si può capire attraverso un video amatoriale che si trova sul web su Twitter.

Mourinho, la reazione del Tottenham

La vicenda appena citata non è piaciuta al Tottenham. Un portavoce degli Spurs ha dichiarato: «A tutti i nostri calciatori è stato ricordato di rispettare il distanziamento sociale quando effettuano esercizi fuori di casa. Dobbiamo continuare a rafforzare questo messaggio».

Mourinho è arrivato al Tottenham nello scorso mese di novembre, in sostituzione dell’esonerato Mauricio Pochettino. Prima che l’attività agonistica venisse sospesa, ha guidato gli Spurs verso risultati troppo altalenanti ed è stato spesso criticato. Adesso, però, è chiamato a rendere conto di una situazione molto più grave, viste le sue possibili conseguenze a livello di salute.

In questo periodo delicatissimo, durante il quale tutti dovremmo stare in casa il più possibile e isolarci dal resto della popolazione, anche altri esponenti della Premier League hanno fatto scalpore per aver assunto comportamenti irresponsabili: si tratta di Jack Grealish, capitano dell’Aston Villa, e di Kyle Walker, terzino del Manchester City. Il primo è stato protagonista di un incidente stradale, mentre il secondo ha organizzato una festa.

L’Inghilterra è una delle nazioni più colpite dal coronavirus. Anche il premier Boris Johnson è risultato positivo: attualmente si trova in terapia intensiva.

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