Marsiglia-Atletico Madrid, la finale di Europa League

Marsiglia-Atletico Madrid, finale di Europa League della stagione 2017/2018, si gioca allo “Stade des Lumières” di Lione, mercoledì 15 maggio alle 20.45. La partita potrebbe confermare il recente dominio delle squadre spagnole in questa competizione, vinta cinque volte negli ultimi otto anni, due delle quali proprio dall’Atletico Madrid.

MARSIGLIA – ATLETICO MADRID

giovedì ore 20:45

La finale di questa stagione di Europa League si gioca in Francia, a Lione, e tra le due squadre in campo ce ne sarà una francese, il Marsiglia. Mai una squadra francese ha vinto l’Europa League, nemmeno quando si chiamava Coppa Uefa. Questa sembrerebbe la condizione ideale per interrompere questa serie negativa, ma il Marsiglia dovrà fare i conti con l’Atletico Madrid, una squadra che dopo avere perso recentemente due finali di Champions League vorrà consolarsi con questa Europa League, tornando al successo a sei anni di distanza dall’ultima volta. Sarebbe la sesta vittoria dell’Europa League da parte di una squadra spagnola negli ultimi nove anni.

La squadra favorita secondo le quote è l’Atletico Madrid. Su planetwin365 ad esempio la vittoria nei 90′ è a 1.72, mentre il segno “1” paga 5.53 la posta messa in palio.

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La stagione del Marsiglia

Nell’autunno del 2016, il Marsiglia ha avviato un nuovo corso. La società è stata rilevata da Frank McCourt, uomo d’affari statunitense, che ha deciso di affidare la guida tecnica della squadra a Rudi Garcia, ex allenatore della Roma. A un anno e mezzo di distanza dal cambio di gestione, il Marsiglia è già in grado di trionfare in un importante titolo continentale, l’Europa League, competizione mai vinta in passato da una squadra francese.

Anche nel campionato di Ligue 1 il rendimento è stato più che positivo, visto che il Marsiglia è quarto in classifica e tuttora è in lotta per un posto nella prossima Champions League, riservato alle prime tre classificate. A dire il vero nell’ultimo turno la squadra allenata da Rudi Garcia ha fallito l’occasione di superare il Lione, sconfitto a sorpresa dallo Strasburgo. Nell’anticipo del venerdì infatti il Marsiglia non è andato oltre il pareggio per tre a tre sul campo del Guingamp, squadra ormai salva e priva di particolari motivazioni. I tre gol subiti hanno confermato i limiti che questa squadra ha in fase di non possesso palla, mentre quelli segnati hanno messo ancora una volta in mostra l’enorme potenziale degli attaccanti.

Rudi Garcia è un grande motivatore ed è abile a mettere i calciatori nelle condizioni migliori per fare bene, ma non è mai stato fenomenale a livello tattico. Il suo Marsiglia non ha un piano di gioco chiaro né nella fase difensiva, né in quella offensiva dove lascia i calciatori liberi di seguire il proprio istinto. Con i calciatori che ha a disposizione, non è un’idea poi così sbagliata. Ci sono in particolare due attaccanti che sarebbe un peccato intrappolare in schemi rigidi, si tratta di Payet, uno dei grandi protagonisti dell’Europeo della nazionale francese nel 2016, e Thauvin, talentuoso esterno offensivo di 25 anni che ha finalmente mostrato tutto il suo valore in questa stagione segnando 26 gol in 52 partite, con tanto di 18 assist.

Il 4-2-3-1 è il modulo di riferimento di Rudi Garcia e del Marsiglia. Il fatto di giocare contro una squadra che lascia pochi spazi da attaccare non sarà un gran problema per il Marsiglia, che in campionato ha segnato in contropiede appena cinque gol. La squadra di Garcia ama giocare su ritmi lenti, facendo possesso palla, e trovando la porta avversaria grazie all’immensa tecnica dei trequartisti e alla mobilità dell’attaccante Germain, abile a non dare riferimenti alle difese contro cui gioca. Se l’Atletico Madrid proverà ad alzare i ritmi con il pressing, il Marsiglia ha comunque calciatori molto tecnici e abili negli spazi stretti per creare occasioni pericolose. Nella Ligue 1, il Marsiglia ha inoltre segnato ben 15 gol su calcio piazzato: Payet è bravissimo a tirare le punizioni, e ci sono anche abili colpitori di testa come i difensori Rami e Rolando. Quest’ultimo, che non dovrebbe partire titolare, ha segnato il gol decisivo per la qualificazione in finale nel ritorno contro il Salisburgo.

In fase di non possesso palla il calciatore più importante è Luiz Gustavo, a cui Rudi Garcia assegna gli stessi compiti che De Rossi aveva nella sua Roma. Il centrocampista brasiliano è molto abile a livello tattico, così tanto che per cercare di risolvere il problema dei troppi gol subiti, l’allenatore ha deciso di arretrarlo sulla linea dei difensori. Contro un calciatore fisico come Diego Costa potrebbe però andare in difficoltà. Lo aiuterà Rami, che farà a sportellate col brasiliano naturalizzato spagnolo: un’ammonizione a testa per Rami e Diego Costa non è difficile da immaginare.

La stagione dell’Atletico Madrid

All’Atletico Madrid basterà un punto nella prossima ultima giornata, in casa contro l’Eibar, per rimanere davanti al Real Madrid e concludere il campionato in seconda posizione. Sarebbe un successo più formale che sostanziale, dal momento che sia la seconda che la terza squadra in classifica finiranno comunque nella prossima Champions League. Ma per le due principali e più note squadre di Madrid è comunque un obiettivo rilevante, che vale la contesa. Non a caso sabato scorso, in trasferta a Getafe, l’Atletico ha giocato dal primo minuto con la formazione titolare, riuscendo a vincere per 1-0 grazie a un gol di Koke segnato nei minuti iniziali. Quel vantaggio, per quanto ridotto, ha poi permesso a Simeone di richiamare in panchina gli attaccanti Antoine Griezmann e Diego Costa, mezz’ora prima della fine della partita.

La seconda posizione è quella che l’Atletico ha occupato per la maggior parte del campionato e quella che merita di mantenere. Pur senza essere mai stata seriamente in corsa per il titolo, insieme al Barcellona la squadra allenata da Diego Simeone è quella che ha mostrato maggiore continuità. Dopo una prima parte di stagione non eccezionale, partita dopo partita l’Atletico si è anche ripreso il titolo “abituale” di migliore difesa del campionato, con soli venti gol subiti (nove in meno del Barcellona).

Il miglior portiere del mondo

In molti concordano da anni nel ritenere fondamentali per l’Atletico Madrid le qualità del suo eccellente reparto difensivo, formato dagli uruguaiani Diego Godin e José Maria Gimenez, dal croato Sime Vrsaljko (ex Sassuolo), dal brasiliano Filipe Luis, dal francese Lucas Hernández e dal montenegrino Stefan Savic (ex Fiorentina). Mai prima d’ora però i commentatori avevano attribuito una parte così consistente dei meriti complessivi dell’Atletico Madrid a un singolo giocatore, che non fosse Antoine Griezmann. E quel giocatore è il portiere Jan Oblak.

Il venticinquenne sloveno è quasi alla fine della sua quarta stagione all’Atletico, la terza da titolare, e per la terza volta consecutiva vincerà il titolo di miglior portiere del campionato spagnolo. Sabato scorso, nella tredicesima partita vinta dall’Atletico Madrid per un solo gol di scarto (più di qualsiasi altra squadra del campionato), Oblak si è dimostrato ancora una volta decisivo. Dopo aver compiuto una serie di grandi parate, a un quarto d’ora dalla fine, ha anche parato un calcio di rigore per la settima volta in questa stagione (su dodici rigori contro).

In virtù delle sue eccellenti e costanti prestazioni, Oblak ha suscitato l’interesse di diversi grandi club europei incluso il Liverpool. Contro l’Olympique Marsiglia proverà a non prendere nemmeno un gol, come finora gli è sempre riuscito in tutte le partite giocate in casa dall’Atletico Madrid in questa competizione (a cui partecipa dai sedicesimi, in seguito all’eliminazione dalla Champions League).

Una delle strepitose parate di Oblak nel ritorno dei quarti di finale, a Lisbona contro lo Sporting

Sfangarla sempre, sfangarla comunque

L’Atletico Madrid di Simeone giocherà una finale di una competizione europea nella stagione in cui ha più deluso nella competizione europea più prestigiosa. Eliminato a sorpresa nella fase a gruppi della Champions League, ha comunque partecipato all’Europa League senza quell’approccio un po’ snob e un po’ sfigato da squadra che “o Champions o niente”. Ha eliminato ai sedicesimi il Copenhagen, agli ottavi la Lokomotiv Mosca, ai quarti lo Sporting Clube de Portugal e in semifinale l’Arsenal.

A volte ha giocato male, a volte malissimo, a volte ha perso del tutto (ritorno dei quarti, 1-0 contro lo Sporting), ma l’ha sfangata sempre, anche quando giocava in dieci (semifinale di andata, per l’espulsione di Vrsaljko dopo dieci minuti, ed è finita comunque 1-1). E se in meno di dieci anni arrivi in finale per tre volte, e altre due volte vai in finale di Champions, anche giocando male, non può essere una coincidenza e basta. (È un discorso che quest’anno vale anche per l’altra squadra di Madrid, che è arrivata in finale di Champions senza mai eccellere veramente).

In caso di vittoria sarebbe la seconda volta che Simeone vince l’Europa League da allenatore dell’Atletico, dopo quella vinta nel 2012. Per l’Atletico sarebbe invece la terza, inclusa quella vinta nel 2010 con Quique Sánchez Flores allenatore.

La squalifica di Simeone

A causa di una squalifica per un’espulsione ricevuta nella semifinale di andata contro l’Arsenal, l’allenatore dell’Atletico Diego Simeone non guarderà la finale dalla panchina. Al posto di Simeone ci sarà il suo assistente e connazionale Germán Burgos, ex portiere dell’Atletico, un omone che lavora con Simeone fin dai tempi del Catania.

Per temperamento, ostinazione ed eroismo Burgos è l’assistente perfetto di Diego Simeone. In molti a Madrid lo ricordano per un rigore parato a Luis Figo con la faccia, in un derby del 2003, e perché qualche mese più tardi posticipò di qualche giorno una complicata operazione chirurgica per l’asportazione di un tumore a un rene. “Scoprii di averlo giovedì, ma volevo giocare domenica contro il Maiorca e allora dissi «facciamola dopo, l’operazione»”, raccontò poi Burgos. “Non abbiamo nemmeno bisogno di guardarci negli occhi, per sapere cosa vogliamo”, ha recentemente detto Simeone a proposito del suo lavoro con Burgos.

I pronostici sulla partita

Il Marsiglia raramente riesce a mantenere la porta inviolata, mentre l’Atletico Madrid in questa stagione ha segnato più di due gol in una singola partita in appena nove occasioni tra campionato, Champions League ed Europa League su cinquantuno partite giocate. Nelle ventuno partite con Diego Costa in campo, solo una volta, contro il Barcellona, l’Atletico Madrid non è riuscito a segnare. Volendo evitare di sbilanciarsi sull’esito della partita, in cui l’Atletico Madrid parte comunque favorito per tradizione e forza, un pronostico valido può essere il multigol ospite 1-2.

Le probabili formazioni

MARSIGLIA (4-3-3): Mandanda; Sakai, Rami, Luiz Gustavo, Amavi; Anguissa, Sanson; Thauvin, Payet, Ocampos; Germain.
ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Vrsaljko, Giménez, Godín, Lucas; Koke, Saúl Ñíguez, Gabi, Correa; Griezmann, Diego Costa.

PROBABILE RISULTATO: 0-2
MULTIGOL OSPITE 1-2 (1.66, planetwin365)
OVER 5.5 CARTELLINI (1.95, Goldbet)
RAMI AMMONITO (2.00, Eurobet)
DIEGO COSTA AMMONITO (3.50, Eurobet)

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