Champions League: Monaco-Juventus (mercoledì)

Il Monaco e la Juventus, già avversarie nei quarti di finale di Champions League di due stagioni fa, si affrontano stavolta nella partita di andata delle semifinali, allo Stade Louis II. La Juventus è una squadra più forte rispetto ad allora, ma vale anche per il Monaco, soprattutto in attacco. Ecco le ultime news, le probabili formazioni, gli spunti di riflessione e i pronostici sulla seconda semifinale di Champions League.

Sono passati appena due anni dall’ultima volta in cui Monaco e Juventus si sono affrontate nella fase a eliminazione diretta della Champions League, eppure tutte e due le squadre sono cambiate parecchio – sia per quanto riguarda i calciatori che scenderanno in campo, sia soprattutto per il modo di giocare – pur essendo guidate dagli stessi allenatori di allora: il portoghese Leonardo Jardim e l’italiano Massimiliano Allegri.

Storia recente del Monaco
Dopo la retrocessione in Ligue 2, il Monaco nel dicembre 2011 è stato acquistato dall’imprenditore russo Dmitrij Rybolovlev che subito ha rinforzato la squadra, per non rischiare un’ulteriore retrocessione. L’anno successivo, con Ranieri allenatore, il Monaco è arrivato primo in campionato tornando in Ligue 1.

Ottenuta la promozione in Ligue 1, il nuovo presidente ha acquistato parecchi calciatori fortissimi con l’obiettivo di vincere subito il campionato: James Rodríguez, João Moutinho, Eric Abidal, Ricardo Carvalho, Radamel Falcao, Anthony Martial, Jérémy Toulalan, Geoffrey Kondogbia e Sergio Romero. I risultati sono stati subito positivi e il Monaco è arrivato secondo in campionato dietro il Psg. I problemi sono arrivati nell’estate del 2014: Dimitri Rybolovlev – anche per via del divorzio dalla moglie, che gli è costato oltre tre miliardi di euro – ha deciso di “rompere il giocattolo” e vendere i calciatori più forti, assumendo Leonardo Jardim come nuovo allenatore.

Il Monaco da qual momento in poi ha deciso di vendere i suoi campioni e di investire maggiormente sui giovani: nel corso degli ultimi anni ha ceduto a suon di milioni James Rodriguez, Emmanuel Rivière, Eric Abidal, Lucas Ocampos, Anthony Martial, Geoffrey Kondogbia, Layvin Kurzawa, Aymen Abdennour e Yannick Carrasco. Ha arrestato questa tendenza solo nel corso dell’ultimo calciomercato in cui non ci sono state cessioni eccellenti e sono arrivati dei rinforzi mirati in difesa: l’esperto centrale Kamil Glik e i giovani terzini Benjamin Mendy e Djibril Sidibé.

Cos’è cambiato nel Monaco rispetto a due anni fa

Il Monaco ha lo stesso allenatore di due stagioni fa, e pur avendo mantenuto una tattica simile ha dei nuovi calciatori che ne danno un’interpretazione del tutto differente: nel giro di due anni il Monaco è passato dallo status di prima squadra del campionato francese per numero di segni “under 2,5” (meno di tre gol a partita) a primatista del segno “over 2,5” (almeno tre gol a partita). Nella stagione 2014/2015 – quella in cui è stato eliminato dalla Juventus nei quarti di finale di Champions League – il Monaco ha finito il campionato francese al terzo posto con 71 punti, 12 in meno del Psg campione, segnando 51 gol in 38 partite e subendone appena 26. In particolare il Monaco arrivò a giocare la partita di andata dei quarti di finale di Champions League contro la Juventus con 37 “under 2,5” totalizzati in 48 partite ufficiali, e con dei numeri incredibili a livello difensivo: nessun gol subìto in 19 delle 27 partite giocate prima della partita allo “Juventus Stadium” in cui fu sconfitta 1-0 subendo però gol solo su calcio di rigore (il ritorno finì 0-0).

Il Monaco attuale subisce gol con molta più facilità: nel campionato francese, in cui il livello non è altissimo, ha subito finora 29 gol su 34 partite ma i numeri sono preoccupanti soprattutto in Champions League, dove finora ha preso 16 gol su 10 partite. Il problema per le squadre avversarie, e in questa occasione per la Juventus, è che il Monaco riesce a fare gol con impressionante facilità: in campionato ne ha fatti 95 su 34 partite, in Champions League ha segnato una media di tre gol a partita nella fase a eliminazione diretta. Quel che sorprende del Monaco è l’incredibile incisività in zona gol: Lione e Psg in media in campionato fanno più tiri a partita (15.5 il Lione e 14.8 il Psg), ma il Monaco (che ne fa 14.4) ha segnato una ventina di gol in più rispetto a quelle due squadre.

Il motivo per cui il Monaco riesce a essere estremamente efficace in zona gol è da ricercare anche nello stile di gioco della squadra allenata da Jardim. Rispetto a due anni fa gioca con un baricentro leggermente più alto, ma di base resta una squadra attenta prima di tutto alla fase difensiva, con la differenza che ora ha dei calciatori veloci e molto tecnici che le permettono di essere devastante in contropiede ma allo stesso tempo pericolosa anche quando affronta difese già schierate. Il Monaco verticalizza non appena ha lo spazio per sfruttare la velocità dei suoi calciatori, ma se gli avversari non lo permettono ha anche la qualità per fare girare il pallone e aspettare le sovrapposizioni dei due terzini Sidibé (in dubbio, potrebbe essere sostituito da Tourè o da Dirar) e Mendy, che sono due treni.

Il vantaggio di Jardim è quello di avere a disposizione dei calciatori instancabili, che fanno bene sia la fase difensiva con un pressing costante, sia quella offensiva attaccando continuamente gli spazi e aumentando le linee di passaggio a disposizione del portatore di palla. Il regista offensivo del Monaco è Bernando Silva, un trequartista di grande talento che migliora di stagione in stagione. A inizio carriera in Portogallo veniva chiamato “Messizinho”: il paragone non regge ma è un calciatore completo che inserito in questo contesto può diventare fenomenale. Quando c’è da partire in contropiede invece il pallone viene affidato a Lemar, esterno dotato di una velocità in progressione impressionante, e al giovane Mbappé, che ad appena 18 anni ha segnato 24 gol in 38 partite confermando che il paragone fatto con Thierry Henry non è del tutto inappropriato.

In attacco poi c’è il ritrovato Radamel Falcao, che dopo due stagioni anonime al Manchester United e al Chelsea sembra di colpo tornato a essere il fromboliere implacabile capace di segnare con l’Atletico Madrid 52 gol in 68 partite. Il colombiano è molto abile a finalizzare il gioco dei compagni ed è anche di aiuto con la sua abilità nel gioco aereo nei rari casi in cui la sua squadra è in difficoltà e ricorre al lancio lungo. E, altra cosa, il Monaco è temibile anche sui calci piazzati: in campionato ha fatto 22 gol in questo modo (e altri 11 su rigore), in Champions League è a quota 4 e ha sbagliato tutti e tre i calci di rigore avuti in suo favore.

E cos’è cambiato nella Juventus

Ne abbiamo già parlato prima delle partite contro il Barcellona, altra squadra che la Juventus aveva affrontato nell’edizione di Champions League di due anni fa. La Juventus – come il Monaco – ha lo stesso allenatore di allora ma è cambiata parecchio sia per i calciatori a disposizione sia a livello tattico. Allegri ha un centrocampo probabilmente meno forte, soprattutto sul piano fisico, per via delle cessioni di Pogba e Vidal. Però ha più alternative in difesa: prima di tutto un terzino sinistro, Alex Sandro, più forte di Evra, soprattutto a livello offensivo. E ha un attacco decisamente più efficace in zona gol e anche più assortito: Dybala-Higuain come coppia funziona più di Morata-Tevez. Non c’è più Pirlo, ma la Juventus ha in Pjanic un più che valido sostituto sia per gli assist che per i calci di punizione, in cui anche Dybala è molto bravo, quando c’è da tirare col sinistro.

La Juventus attuale sembra complessivamente più forte di quella di due anni fa, con una rosa più profonda e uno schema, il 4-2-3-1, più adatto in campo europeo rispetto al 3-5-2 con cui era tornata ad alti livelli grazie ad Antonio Conte. Allegri ha deciso di cambiare definitivamente tattica di gioco dopo la sconfitta subita in campionato contro la Fiorentina. Da allora, con l’inserimento di Mandzukic nell’insolito ruolo di esterno sinistro e il conseguente passaggio al 4-2-3-1, i risultati sono stati eccezionali: è migliorata la qualità offensiva e allo stesso tempo, pur schierando un difensore in meno, è calata anche la media dei gol subiti. Delle ventidue partite giocate con il nuovo schema, la Juventus ne ha persa solo una, ininfluente, contro il Napoli nel ritorno delle semifinali di Coppa Italia.

Proprio Mandzukic, ancora più dei bravissimi Dybala e Higuain, è diventato il simbolo di questa nuova Juventus: in molti – noi del Veggente compresi – erano scettici sul cambio di ruolo dell’attaccante croato, che invece con la sua determinazione e la sua dedizione ha trasferito all’intera squadra uno spirito più combattivo e un atteggiamento più offensivo che ha permesso di migliorare la fase di possesso palla e anche l’avvio del pressing nella metà campo avversaria. Nelle ultime venti partite Buffon ha visto arrivare dalle sue parti meno palloni del solito, e quando sono arrivati si è fatto trovare come al solito pronto (tipo nella partita di andata contro il Barcellona con la decisiva parata sul tiro ravvicinato di Iniesta).

Le novità sulle formazioni e il pronostico

Il Monaco la scorsa settimana ha giocato due partite, la semifinale di Coppa di Francia e quella della trentacinquesima giornata di Ligue 1. L’allenatore Jardim ha deciso di non sovraccaricare i suoi titolari e in Coppa ha mandato in campo tutte le seconde linee e tanti giovani rinunciando di fatto alla qualificazione: il Psg ha vinto 5-0. In campionato le cose sono andate decisamente meglio: il Monaco ha vinto 3-1 in rimonta contro il Tolosa, schierando stavolta i titolari, e il Psg ha perso contro il Nizza. La squadra di Jardim ha ora tre punti di vantaggio e una partita da recuperare quando mancano solo tre giornate alla fine del torneo: la vittoria della Ligue 1 è a questo punto molto probabile e già questo sarebbe un trionfo inaspettato.

Contro la Juventus rispetto alla formazione solitamente titolare, Jardim potrebbe fare un paio di cambi e non per sua volontà: il terzino Sidibé è in dubbio e potrebbe essere sostituito da Touré o da Dirar, mentre a centrocampo Bakayoko si è rotto il naso in allenamento qualche giorno fa ed è pronto Moutinho per sostituirlo, anche se alla fine potrebbe giocare ugualmente Bakayoko con una maschera protettiva.

La Juventus in Serie A ha giocato venerdì scorso e pur pareggiando ha aumentato il suo vantaggio sulla Roma seconda in classifica: per lo Scudetto mancai ormai solo la sicurezza aritmetica che potrebbe arrivare già nel prossimo turno. La partita contro l’Atalanta è stata una valida preparazione per la Juventus: lo stesso Allegri ha detto che quella allenata da Gasperini è una squadra per certi versi simile al Monaco, perché ha tanti calciatori giovani veloci e abili nel pressing, e che cerca continuamente di verticalizzare il gioco. La Juventus pur non vincendo e subendo due gol ha convinto soprattutto nel secondo tempo, quando ha saputo come al solito reagire alle difficoltà, e soprattutto ha dimostrato di essere in un’ottima condizione fisica, dominando i giovani avversari anche sul piano della corsa nella ripresa.

In questa partita contro il Monaco mancherà per squalifica Khedira: il sostituto è di grande valore, Marchisio, anche se sarà importante valutare la sua condizione fisica visto che i calciatori avversari viaggiano come treni. Il contributo di Marchisio sarà determinante per l’andamento della partita: se il Monaco riuscirà ad aggirare il primo pressing avversario, il duo formato da Marchisio e Pjanic rischia di essere sovrastato dalla fisicità dei centrocampisti del Monaco. Gli altri assenti sicuri della Juventus sono Rugani e Pjaca: se in difesa ci sono tante valide alternative, i problemi sono in attacco. Nel 4-2-3-1 Cuadrado, Mandzukic, Higuain e Dybala in assenza di Pjaca non hanno dei veri e propri sostituti, e la Juventus dovrà sperare di averli tutti e quattro sia nelle due partite contro il Monaco sia nell’eventuale finale: un infortunio o un’eventuale squalifica sarebbero un bella grana per Allegri.

Monaco-Juventus sarà una partita bella da vedere, tra due squadre che giocano senza paura e che hanno grandi qualità in attacco. Allegri sa bene l’importanza di fare almeno un gol in trasferta: giocare il ritorno allo Juventus Stadium con uno 0-0 all’andata sarebbe un gran rischio, vista la pericolosità degli avversari in contropiede, e così qualche rischio in più semmai lo prenderà all’andata a livello tattico, pur di andare in gol. Per questo motivo c’è da aspettarsi una partita da “gol” (entrambe le squadre segnano), che non sarebbe una novità nel caso del Monaco – ne ha fatti quattro su quattro nella fase a eliminazione diretta – ma non sarebbe affatto un pronostico scontato nel caso della Juventus, dopo lo 0-0 con il Barcellona e i soli due gol subiti da Buffon nel corso dell’intera competizione.

Le probabili formazioni:
MONACO: Subašić, Mendy, Jemerson, Glik, Touré, Bernardo Silva, Fabinho, Bakayoko, Lemar, Mbappé, Falcao.
JUVENTUS: Buffon, Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic, Marchisio, Mandzukic, Cuadrado, Dybala, Higuain.

PROBABILE RISULTATO: 1-1
GOL (1.70, Bet365)
MULTIGOL OSPITE: 1-2 (1.56, Eurobet)
RIGORE SÌ (3.75, Bet365)




 

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