Qualificazioni Mondiale 2018: Bolivia-Ecuador, Colombia-Uruguay, Argentina-Paraguay, Cile-Perù, Venezuela-Brasile (martedì/mercoledì)

Dopo la nona tornata di partite, la situazione nel girone sudamericano di qualificazione al Mondiale 2018 comincia a essere più definita: Uruguay, Brasile, Ecuador, Colombia e Argentina sono raggruppate in tre punti, e stanotte c’è uno “scontro diretto” (Colombia-Uruguay).

La classifica del girone sudamericano di qualificazioni al Mondiale 2018 (decima giornata)

BOLIVIA – ECUADOR | martedì ore 22:00

A parte la farsa tragicomica di Enner Valencia, non c’è stato quasi niente di sbagliato nella partita che l’Ecuador ha giocato e vinto 3-0 giovedì scorso in casa contro il Cile. I prime due gol, segnati da Antonio Valencia e Ramirez in meno di cinque minuti intorno al 20° minuto, hanno completamente cambiato la partita e “tagliato” le gambe al Cile, che per il resto ha giocato molto disunito e senza ordine: le poche occasioni avute sono state sventate dal portiere Dreer. L’Ecuador ha giocato con grande fluidità sulle fasce – e si sapeva – e ha anche tirato spesso da fuori area, colpendo peraltro una traversa propria a fine partita.

Alla Bolivia è andata malissimo, invece: ha commesso errori difensivi molto ingenui ma è anche vero che ha probabilmente affrontato il miglior Brasile degli ultimi anni, nonostante le importanti assenze di Casemiro e Paulinho. Non è neanche riuscito, sul piano disciplinare, a mantenere i “nervi saldi” di fronte a un Neymar in condizioni magnifiche (anzi è già tanto che abbia concluso la partita senza espulsioni e con due sole ammonizioni, la Bolivia). Però ultimamente non stava giocando male, e in questa partita dovrebbe peraltro tornare titolare a centrocampo Wálter Veizaga, dopo il turno di squalifica (ma stavolta non ci saranno, per lo stesso motivo, né Azogue né Yasmani Duk). Ci sono inoltre nell’Ecuador due assenze che potrebbero giocare in favore della Bolivia: mancherà Caicedo (già cinque gol in queste qualificazioni), che a causa di una lesione muscolare è già rientrato in Spagna, e mancherà anche Frickson Erazo, che ha un dolore a un ginocchio.

Di Enner Valencia, fino a un paio di giorni fa, si sapeva che non può lasciare il paese a causa di un’ordinanza emanata nel contesto del processo di cui si è molto scritto e parlato nei giorni scorsi (è accusato di mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore di una sua figlia di cinque anni). In seguito al malore avuto durante la partita contro il Cile – simulato, secondo la maggior parte degli osservatori – Valencia è stato comunque ricoverato per tre giorni, ha reso noto la Federazione calcistica ecuadoriana, ed è quindi poco chiaro se contro la Bolivia giocherà oppure no. Pare comunque che il suo avvocato difensore abbia trovato un accordo con la controparte per evitare a Valencia l’arresto e permettergli di tornare in Inghilterra una volta conclusa questa tornata di partite di qualificazione.

Una cosa che quasi sicuramente non dovrebbe avere alcun impatto sulla partita è l’altitudine di La Paz, dove si giocherà questa partita (stadio “Hernando Siles”). Se anche fosse ritenuta una motivazione determinante, quella della disabitudine degli avversari della Bolivia a giocare ad alte quote, non è questo il caso: l’Ecuador, abitualmente, gioca comunque a duemila e settecento metri sopra il livello del mare.

Le probabili formazioni:
BOLIVIA: Lampe; Saavedra, Eguino, Zenteno, Bejarano; W. Flores, R. Castro, Pablo Escobar, Veizaga; Ramallo, Marcelo Martins.
ECUADOR: Dreer; Paredes, Mina, L. Caicedo, Ramírez; Noboa, Orejuela, Antonio Valencia, Arroyo (o Ayovi); Enner Valencia, Fidel Martínez.

PROBABILE RISULTATO: 1-1
X2 + UNDER 3,5 (1.75, Eurobet)




 

COLOMBIA – URUGUAY | martedì ore 22:30

Per la seconda volta in queste qualificazioni sudamericane al Mondiale 2018 la Colombia, giovedì scorso, ha ottenuto una vittoria in trasferta a tempo scaduto. Era successo a marzo in Bolivia, dove aveva vinto 3-2 grazie a un gol di Cardona al 92°, ed è ricapitato in Paraguay ancora una volta grazie a Cardona, che ha segnato oltre il 90° il gol della vittoria per 1-0. Insieme al punto ottenuto in Cile a novembre scorso, si tratta probabilmente dei tre punti più importanti e “pesanti” che la Colombia abbia fatto finora in queste qualificazioni. Perché il Paraguay è una squadra solida e ben organizzata in difesa: giovedì ha giocato una buona partita – anche molto rude, sul piano disciplinare – e in qualche occasione ha seriamente messo in difficoltà la Colombia, che senza James Rodriguez ha tenuto meno il pallone a centrocampo. Bacca e Muriel hanno giocato piuttosto distanti dalla porta e non hanno avuto molte occasioni, mentre Cuadrado ha spesso creato superiorità numerica ma, a volte, anche perso palloni in modo rischiosissimo (uno in fase di disimpegno rischiava di costare carissimo).

L’Uruguay, avversario della Colombia, è ancora primo in classifica in virtù della vittoria per 3-0 ottenuta giovedì scorso contro il Venezuela. Nonostante il 3-0, stranamente non è stata una partita difensivamente perfetta per l’Uruguay: intorno al 20° minuto, sullo 0-0, Peñaranda – attaccante in prestito dal Watford all’Udinese – ha sbagliato un gol a porta vuota, clamoroso sul serio, e in tutto il primo tempo in genere il Venezuela ha ha costruito buone azioni d’attacco. Poi, dopo l’espulsione di Vizcarrondo al 65°, non c’è più stata partita. Ancora una volta l’Uruguay ha mostrato la sua migliore qualità, perfettamente “incarnata” dal suo giocatore più forte, Luis Suarez: l’opportunismo. Una partita per lunghi tratti equilibrata, e in cui il Venezuela non ha avuto particolari demeriti, l’Uruguay ha comunque vinto 3-0.

La partita contro la Colombia è quindi di grande importanza non soltanto per questioni di classifica, ma anche per gli spunti tattici che offre. Difensivamente sia l’Uruguay che la Colombia sono messi bene: l’Uruguay ha uno dei migliori centrali al mondo, Godin, e la Colombia contro il Paraguay non ha sbagliato nessun contrasto aereo con Murillo e Yerri Mina, ventiduenne difensore del Palmeiras. Del “Metropolitano” di Barranquilla i giocatori uruguaiani – non per snobismo verso gli avversari ma per scarsa familiarità con queste condizioni climatiche – hanno detto di temere principalmente l’umidità e il gran caldo di questi giorni; l’Uruguay a Barranquilla ci è peraltro arrivato dopo una serie di contrattempi tecnici che hanno causato un ritardo del volo da Montevideo.

Arias e Diaz hanno giocato contro il Paraguay una buona partita anche in fase di copertura: a patto che entrambi ripetano quel tipo di prestazione, Pekerman potrebbe anche valutare di inserire Macnelly Torres insieme a Cardona, per cercare di tenere alto il possesso palla a centrocampo ed evitare che il pallone possa finire troppo spesso dalle partite di Suarez. Sarebbe una formazione super offensiva, specialmente se a far posto a Macnelly Torres non fosse Cuadrado. In ogni caso, la Colombia ha in squadra calciatori con esperienza e qualità sufficienti per approfittare di eventuali errori da parte dell’Uruguay, del genere di quelli che il Venezuela non ha saputo sfruttare.

Le probabili formazioni:
COLOMBIA: Ospina; Arias, Mina, Murillo, Díaz; Carlos Sánchez, Barrios, Cuadrado (o Macnelly Torres), Cardona; Muriel, Bacca.
URUGUAY: Muslera; Corujo, Coates, Godín, Gaston Silva; Sanchez, Arévalo Ríos, Vecino, C. Rodríguez; Suárez, Cavani.

PROBABILE RISULTATO: 2-1
MULTIGOL SQUADRA CASA 1-3 (1.33, Better)
MARGINE VITTORIA: 1 GOL (2.25, Bwin)
BACCA MARCATORE (2.75, Eurobet)

 

ARGENTINA – PARAGUAY | mercoledì ore 01:30

A conti fatti, il 2-2 ottenuto giovedì scorso contro il Perù al “Nacional di Lima” per l’Argentina è da considerare un ottimo risultato: era una partita – oltre che storicamente animata da una forte rivalità – giocata dall’Argentina in trasferta e in “emergenza”, ossia senza Messi (infortunato all’adduttore). Il Perù ha giocato meglio dell’Argentina per lunghi tratti della partita, e soltanto l’imprecisione e indecisione dei trequartisti peruviani ha permesso all’Argentina di subire soltanto due gol, a fronte di un elevato numero di azioni offensive del Perù. Funes Mori, autore del primo gol, è anche stato l’autore del fallo da rigore che ha permesso al Perù di pareggiare. E un altro che ha giocato abbastanza male – come gli sta capitando spesso, di recente – è stato Kranevitter, ex Atletico Madrid quest’anno riserva nel Siviglia.

Il Paraguay è un avversario alla portata dell’Argentina ma a condizione che la squadra guidata da Edgardo Bauza, pur senza Messi, mantenga il controllo della partita e conceda molte meno occasioni di quante ne ha concesse al Perù (che in “opportunismo” e capacità di ottimizzare il risultato è una delle nazionali più inesperte del Sudamerica). Dovrà però giocare senza gli squalificati Zabaleta, Otamendi e Funes Mori, assenze che si aggiungono a quelle degli infortunati messi, Biglia e Augusto Fernandez, e che sul piano tattico rendono meno inverosimile la possibilità che il Paraguay possa comunque riuscire a segnare un gol. I difensori chiamati a “tappare il buco” (Musacchio, Demichelis e Mercado) non sono giocatori scarsi, tutt’altro, ma tutti e tre da titolari insieme in nazionale hanno un’esperienza praticamente nulla.

A giudicare dagli ultimi allenamenti, e dalla partita pessima di Kranevitter in coppia con Mascherano davanti la difesa, Bauza potrebbe arretrare Banega per cercare di “creare” gioco il prima possibile e il più velocemente possibile, in uscita dalla difesa, e smistare palloni utili per i trequartisti. A risentirne potrebbe essere appunto la difesa, in eventuali contropiedi del Paraguay, fermo restando che la qualità dell’Argentina dalla trequarti in sù resta teoricamente formidabile, con Messi e senza.

Anche Francisco “Chiqui” Arce, allenatore del Paraguay, potrebbe cambiare qualche giocatore, rispetto alla partita persa contro la Colombia: in allenamento ha provato Junior Alonso come terzino sinistro (e giocherebbe al posto di Candia) e Ángel Romero, ventiquattrenne attaccante del Corinthians (fratello gemello di Oscar Romero, centrocampista del Racing), che in attacco potrebbe prendere il posto di Lucas Barrios.

Le probabili formazioni:
ARGENTINA: Romero; Mercado, Musacchio, Demichelis, Rojos; Mascherano, Banega; Gaitán, Dybala, Di María; Higuaín.
PARAGUAY: Villar; Moreira, G. Gómez, Da Silva, Alonso; Hernán Pérez (o Derlis González), Rojas, Riveros, O. Romero; A. Romero (o Lucas Barrios), Miguel Almirón.

PROBABILE RISULTATO: 3-1
1 + OVER 1,5 (1.50, Betfair)
1X + GOL (2.65, Eurobet)

 

CILE – PERÙ | mercoledì ore 01:30

Dopo la sconfitta contro l’Ecuador, per il Cile di Pizzi la situazione nel girone sudamericano si è molto complicata e, considerando l’agguerrita concorrenza di metà classifica, non resta più molto spazio per gli errori. C’è innanzitutto da migliorare in attacco: un solo gol nelle ultime tre partite. In particolare la partitaccia giocata a Quito potrebbe, secondo diversi quotidiani sportivi, indurre Pizzi a cambiare qualcosa nella formazione titolare, ma l’unica relativa sicurezza largamente diffusa sui media è che comunque non giocherà Valdivia, completamente ignorato in panchina contro l’Ecuador (eppure la sua convocazione era stata accolta da molti come una rilevante novità, per Pizzi). Beausejour potrebbe prendere il posto di Eugenio Mena sulla fascia sinistra, per aumentare le possibilità di attacco da quella parte del campo (a scapito della “copertura”). E Nicolás Castillo potrebbe giocare come punta centrale – sempre con Sanchez e Vargas ai lati – al posto di Pedro Pablo Hernández, che nel Celta sta giocando piuttosto bene ma contro l’Ecuador non ha convinto molto.

Il pareggio per 2-2 del Perù contro l’Argentina può avere una duplice lettura: da un lato è da accogliere come un ottimo risultato contro un avversario molto più forte e attrezzato; dall’altro ha fornito una serie di conferme riguardo la discontinuità e scarsa “concretezza” delle mezze punte e trequartisti peruviani, quelli che dovrebbero “inventare” e produrre le azioni d’attacco ma, all’occorrenza, anche saperle concludere. Lontano dall’area avversaria, calciatori come Christian Cueva e Edison Flores – poi sostituito al 58° minuto con Raul Ruidiaz – riescono piuttosto spesso a smarcarsi, dribblare l’avversario e fornire ottimi passaggi verso Guerrero (l’unico in grado di segnare con continuità). Il problema che se capita a loro, di ritrovarsi vicino la porta avversaria e dover fare gol senza pensarci troppo, raramente compiono la scelta giusta. Nell’azione del provvisorio pareggio per 1-1 di giovedì scorso, per dirne una, i trequartisti non sono stati coinvolti proprio: gran cross di sinistro di Rauco, il terzino, e pallone stoppato di petto da Guerrero e poi calciato con forza resistendo al contrato del difensore avversario, spalla contro spalla.

Finora in trasferta la nazionale guidata da Ricardo Gareca le ha perse tutte: è difficile ipotizzare che possa finire diversamente proprio stavolta che il Cile ha un così stringente bisogno di fare gol e punti, per non perdere ulteriormente contatto dalle prime cinque in classifica (ora a +5). Nel Perù gli unici cambiamenti dovrebbero riguardare solo casi necessari: Lobatón prenderà a centrocampo il posto di Yotún, squalificato.

Le probabili formazioni:
CILE: Bravo; Isla, Roco, Jara, Beausejour; Marcelo Diaz, Vidal, Aránguiz; Vargas, Castillo, Sánchez.
PERÙ: Gallese; Corzo, Christian Ramos, Alberto Rodriguez, Trauco; Beto Da Silva, Tapia, Lobatón, Edison Flores; Cueva, Guerrero.

PROBABILE RISULTATO: 2-1
OVER (1.70, Bet365 e Paddy Power)

 

VENEZUELA – BRASILE | mercoledì ore 02:30

In Sudamerica, al momento, ci sono pochissime nazionali in grado di giocarsela contro una squadra che giochi a calcio come ha giocato il Brasile giovedì scorso il primo tempo contro la Bolivia, a Natal. E l’impressione data dalla squadra guidata da Tite è tanto più positiva se si considera che: A) l’avversario era scarso ma non scarsissimo; e B) mancavano due giocatori estremamente importanti negli equilibri tattici della nazionale brasiliana: Casemiro e Paulinho. Contro il Venezuela quantomeno Paulinho dovrebbe rientrare, dopo il turno di squalifica (Casemiro no: è infortunato). Il migliore in campo è stato Neymar, semplicemente incontrastabile per i disorientati difensori boliviani, che a un certo punto hanno cominciato a cercare di fermarlo con le botte, più che altro. Contro il Venezuela non ci sarà.

Prima che prendesse una brutta gomitata in testa nel secondo tempo, e uscisse dal campo insanguinato, Neymar nel primo tempo non se le era tenute proprie tutte: per un fallo di reazione – in quel caso abbastanza inopportuno, a dire il vero – aveva ricevuto un’ammonizione, e poiché era diffidato salterà la partita contro il Venezuela. Potenzialmente potrebbe essere un’assenza più rilevante di quella di Paulinho e Casemiro, in un certo senso. Ma più rilevanti ancora dovrebbero essere quelle dell’avversario, che già di suo è il più scarso del girone: il Venezuela in questa partita dovrà giocare senza il centrale titolare Vizcarrondo, espulso per doppia ammonizione contro l’Uruguay (fallo su Suarez, tanto per cambiare), e senza l’esterno destro Alexander González.

Nel Brasile il posto lasciato libero da Neymar dovrebbe essere occupato da Willian: anche con questa formazione – Willian e Coutinho alle spalle di Gabriel Jesus – il Brasile non dovrebbe avere difficoltà a vincere.

Le probabili formazioni:
VENEZUELA: Hernandez; Rosales, Wilker Angel, Velazquez, Villanueva; Tomas Rincon, Figuera, Peñaranda, Juanpi; Josef Martinez, Salomon Rondon.
BRASILE: Alisson; Dani Alves, Miranda, Marquinhos, Filipe Luis; Fernandinho, Paulinho, Renato Augusto; Willian, Coutinho, Gabriel Jesus.

PROBABILE RISULTATO: 0-2
2 (1.44, William Hill)
Brasile segna nel primo tempo: SÌ (1.53, Bet365)
1X2 nei minuti da 0 a 30: BRASILE (2.45, William Hill)

 

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy