Champions League: Bayern Monaco-Barcellona

La formazione del Barcellona non dovrebbe presentare differenze rispetto all’andata, mentre quella del Bayern Monaco forse sì: c’è da recuperare tre gol e cercare di non subirne neanche uno, un’eventualità molto improbabile. Il Barcellona potrebbe anzi trovare le condizioni tattiche ideali per praticare il suo gioco degli ultimi tempi. Parliamone.

Le probabili formazioni:
BAYERN MONACO (4-3-3): Neuer; Rafinha, Benatia, J. Boateng, Juan Bernat; Xabi Alonso; T. Müller, Lahm, Thiago Alcantara, M. Götze; Lewandowski.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Alba, Mascherano, Piqué, Alves; Busquets, Iniesta, Rakitić; Messi, Neymar, Suárez.

BAYERN MONACO – BARCELLONA | martedì ore 20:45

Mettiamo le cose in chiaro: nessuna squadra ha mai ribaltato un 3-0 nelle fasi a eliminazione diretta di Champions League. Solo una ha passato il turno dopo aver perso con un margine di tre gol: il Deportivo La Coruña contro il Milan nei quarti del 2003-04 (1-4 fuori casa, 4-0 in casa). Eppure Guardiola e il Bayern Monaco hanno detto – e che dovevano fare? – di credere nella possibilità della rimonta. In effetti alcuni risultati stagionali del Bayern in Champions League motivano un moderato ottimismo: il Bayern Monaco sa come si vince con valanghe di gol: lo ha fatto contro Roma (7-1), Cska Mosca (3-0), Shakhtar Donetsk (7-0) e recentemente contro il Porto (6-1) nel ritorno dei quarti di finale di Champions League. In quest’ultimo caso il Bayern Monaco ha recuperato uno svantaggio di 3-1 nella partita di andata. Il problema stavolta è che il Bayern Monaco in trasferta non ha fatto neppure un gol, e quindi se subirà un gol dal Barcellona (probabile) a quel punto per qualificarsi dovrebbe vincere con quattro gol di scarto, ad esempio col risultato di 5-1.

Il fatto è che l’attuale Bayern Monaco molto probabilmente non sarà capace di vincere nemmeno con un gol di scarto, contro questo Barcellona. I problemi visti nella partita di andata dovrebbero ripresentarsi puntualmente anche in questa partita di ritorno, e forse anche in modo più evidente da un punto di vista tattico perché il Bayern Monaco dovrà giocarsi tutto e attaccare dall’inizio alla fine, scoprendosi e dando così spazio alle ripartenze degli avversari, che da quest’anno con Luis Enrique sono diventati molto più bravi in questa tipologia di gioco.

Che partita ha fatto il Barcellona all’andata

Dei due strepitosi gol segnati da Messi nel secondo tempo si è parlato a lungo e detto molto, giustamente e comprensibilmente. Chi non ha seguito la partita per intero e magari ha visto soltanto qualche sintesi tagliata male – online o in televisione – potrebbe però essersi perso la fase iniziale delle azioni che hanno portato ai gol. È interessante, perché il merito dei due grandi gol di Messi è quasi completamente suo, e siamo tutti d’accordo, ma quegli attacchi sono la parte conclusiva di azioni di contrattacco che mostrano abbastanza chiaramente alcune nuove caratteristiche del Barcellona, nonché una delle differenze più rilevanti tra questo Barcellona e quello dell’era Guardiola.

In breve: meno possesso palla, più pressing alto. Ad arrivare “dentro” la porta con tutto il pallone, il Barcellona ci stava provando ininterrottamente dall’inizio del secondo tempo, senza tentare praticamente mai la conclusione da fuori area. E senza grande successo. Poi, a un certo punto, ha prodotto un’azione tipica di squadre di altro genere, che Messi ha concluso da solo, senza cercare triangolazioni, tiki-taka, e cose del genere.

Come e da dove è uscito il primo gol

Al 31° minuto del primo tempo, mentre il Barcellona attaccava sulla sinistra, Messi ha ricevuto il pallone con un lancio lungo da Jordi Alba, lo ha fermato e ha crossato in area di sinistro verso Neymar, che ha cercato di raggiungerlo ma non ci è arrivato, lamentandosi per un presunto fallo da rigore non rilevato dall’arbitro. L’azione è proseguita. Neur ha passato il pallone a sinistra, mentre in prossimità dell’area ancora si discuteva tra i giocatori riguardo la caduta di Neymar. Bernat riceve il pallone da Neuer e già si ritrova addosso quel fenomeno di Rakitic (partita stellare) a fare pressing: decide di dribblarlo e ci riesce. Ma appena Bernat si lascia alle spalle Rakitic, Dani Alves – invece che seguire Thiago per impedire il contrattacco del Bayern – corre proprio verso Bernat, che per girare intorno a Rakitic si era allungato troppo il pallone. E lo perde.

Dani Alves – che, come noto, è tra i migliori laterali al mondo in fase offensiva (meno in fase difensiva) – con solo tre tocchi anticipa Bernat (1), salta Xabi Alonso (2) e passa a Messi al centro (3) senza mai smettere di correre in avanti. Messi calcia in porta di sinistro, piuttosto che ridare ad Alves, verso il quale Boateng era già uscito in marcatura. Oltre che un magnifico gol di Messi, è stato un esempio notevole di azione del Barcellona in questa stagione: palla recuperata nella metà campo avversaria grazie al raddoppio in pressing (anche a costo di rimanere scopertissimi dietro).

L’onnipresenza di Rakitic

In un recente libro monografico – uno di quegli instant-book dedicati a calciatori e squadre, genere molto diffuso sia in Spagna che in Italia – a Rakitic è stato attribuito l’azzeccato titolo di “nuovo architetto” del Barcellona. Suggestioni e metafore a parte, è una buona immagine nel senso che sintetizza sia l’importanza del gioco di Rakitic come “fondamenta” delle azioni del Barcellona sia l’“umiltà” di questo calciatore da quando è arrivato a Barcellona (nella scorsa estate per circa 18 milioni di euro). Nel Siviglia Rakitic era considerato un trequartista di gran talento. Da quando è al Barcellona, è una specie di “operaio” di gran talento a cui Luis Enrique ha cominciato a chiedere di fare di tutto, dal trequartista al mediano. E lui fa tutto benissimo, sia in fase di possesso palla che in fase difensiva.

Contro il Bayern Monaco è stato magnifico.
Schweinsteiger se lo sogna ancora la notte.

Ha giocato a centrocampo un po’ dappertutto: si tratta di quella zona del campo – per capirci – in cui devi sistemare un factotum, se davanti giochi con tre punte. Deve essere uno tosto e bravo a coprire (perché Busquets da solo non basta) e deve avere i piedi buoni e saper servire il pallone agli attaccanti (perché Iniesta non può essere ovunque). È l’identikit tattico di Rakitic, che contro il Bayern ha smistato palloni praticamente in tutte le direzioni (nel grafico: in verde quelli riusciti; in rosso quelli sbagliati; e quello in blu è l’assist).

rakitic

Il secondo gol del Barcellona

Il gol epico di Messi – il secondo – è cominciato con un contrasto perso dallo stesso Messi contro Boateng: ne è uscito un pallone vagante a centrocampo, su cui il primo ad avventarsi è stato Rakitic, appunto, come avvenuto per quasi tutta la partita in casi di… palloni vaganti a centrocampo. Rakitic ha preso quel pallone, lo ha difeso mandando a vuoto Schweinsteiger che rientrava, e poi, con un’esperienza e una calma da partita a calcetto in cortile, ha ridato il pallone all’indietro, con le spalle alla porta. Il tempo di rifiatare e lo ha subito ricevuto a sua volta, e si è girato trasformando questo recupero in una azione di attacco, mentre il Camp Nou applaudiva fragorosamente proprio per lui (non ancora per Messi).

Il pallone a Messi Rakitic lo ha servito con uno splendido esterno destro. Probabilmente in nessun altro modo il pallone sarebbe arrivato a Messi in quel modo lì: abbastanza veloce da passare in mezzo a due giocatori del Bayern che stavano “tagliando” la traiettoria; non così veloce da rischiare di farlo arrivare più vicino a Boateng che a Messi. Di queste cose, da quando è al Barcellona, Rakitic ne fa di continuo.

Il Bayern Monaco deve attaccare

Negli ultimi minuti della partita giocata la settimana scorsa si è visto un assaggio della partita che il Bayern sarà costretto a fare martedì sera, in condizioni ambientali chiaramente più favorevoli rispetto al Camp Nou ma pur sempre contro la stessa avversaria (quasi certamente Luis Enrique non cambierà la formazione iniziale). È proprio in quegli ultimi minuti di partita, appunto, che il Bayern Monaco ha mostrato le maggiori debolezze e, soprattutto, permesso al Barcellona di eccellere nei suoi “nuovi” punti di forza (ripartenze, contropiedi, palloni in verticale, etc). Il concetto è: se il Bayern Monaco perde il pallone nella trequarti avversaria con la frequenza con cui lo ha perso in quei minuti, la partita la perde anche al ritorno, altro che rimonta. Serve molta più attenzione e qualità nei passaggi, e non pare al momento una prospettiva tanto scontata.

A parte il gol di Neymar, nato da un contropiede perfetto quasi a fine partita, una decina di minuti prima il Bayern Monaco aveva già rischiato di prendere il terzo gol nel capovolgimento di un’azione (proprio un’azione del tipo che dovrebbe cercare di fare nella partita di ritorno, con la difesa necessariamente scoperta). Un pallone lungo servito sulla fascia destra, per cercare di trovare punti vulnerabili dell’avversario sulle corsie esterne, è stato invece intercettato da Jordi Alba, che a sua volta lo ha passato immediatamente a Neymar. L’assist per Suarez era perfetto, e la posizione di Suarez anche, ma poi Suarez lo ha sbagliato.

Un’altra gran cosa (tra le tante) fatta da Neymar all’andata

Quel giochetto con la suola, in uno spazio strettissimo, contro Lahm e Xabi Alonso.

Chi manca (ancora) nel Bayern Monaco e come stanno gli altri

Anche in questa partita di ritorno non ci saranno per infortunio Alaba, Robben e Ribéry. Sono assenze pesanti per il Bayern Monaco perché questi tre calciatori sono quelli che nella maggior parte dei casi riescono a cambiare ritmo al possesso palla. Senza l’abilità nel dribbling e nei passaggi corti di Ribery e Robben e la velocità di Alaba la fase offensiva del Bayern Monaco è maggiormente prevedibile, e la difesa del Barcellona non dovrebbe avere troppi problemi a controllare le avanzate avversarie.

Certo, se il Bayern Monaco riuscisse a ripetere l’intensità di gioco mostrata contro il Porto qualche possibilità in più l’avrebbe, ma la squadra sul piano fisico è apparsa in netto calo: anche sabato in Bundesliga, giocando con una formazione molto simile a quella solitamente titolare, ha perso in casa 1-0 contro l’Augsburg. Sia il fallo da rigore commesso da Reina – poi espulso – che il gol dell’Augsburg sono arrivati su azione di contropiede.

Il Bayern Monaco in Bundesliga nel 2015 contro le prime sei in classifica non è riuscito mai a vincere nel girone di ritorno. Ha perso in trasferta 4-1 contro il Wolfsburg e 2-0 contro il Bayer Leverkusen, in casa ha pareggiato 1-1 contro lo Schalke, e poi ha perso 2-0 contro il Borussia Moenchengladbach e 1-0 contro l’Augsburg.

Per la prima volta nella sua carriera da allenatore Guardiola ha perso tre partite consecutive, non certo il modo migliore per affrontare questa semifinale di ritorno. A proposito, il rendimento di Guardiola nelle semifinali di Champions League è tutt’altro che positivo: due vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte. L’anno scorso, dopo la sconfitta per 1-0 al Santiago Bernabeu nella semifinale di andata contro il Real Madrid, il Bayern Monaco perse in casa 4-0 la partita di ritorno. Forse Guardiola dovrebbe cambiare qualcosa anche nella preparazione fisica del suo Bayern Monaco, che in inverno è una macchina inarrestabile da gol ma poi in primavera perde parecchio. E per vincere la Champions League invece serve essere nella migliore condizione atletica possibile da marzo a maggio (oltre a essere fortunati per quanto riguarda indisponibilità e infortuni). Il Barcellona dopo la sconfitta contro la Real Sociedad nella prima partita del 2015 ha poi vinto tutte le restanti partite in tutte le competizioni (tranne lo 0-1 col Malaga e il 2-2 di Siviglia nella Liga) e non ha avuto infortuni di rilievo.

I pronostici e le promozioni dei bookmaker

Il “gol” (entrambe le squadre segnano) è a quota 1.52 su Eurobet rimborserà le scommesse singole sul Risultato Esatto, Primo Marcatore, Parziale/Finale, Scorecast (1° Marcatore + Risultato Esatto e Segna + Risultato Esatto) e Combobet (1×2 + Under/Over 2.5 e 1×2 + Goal/NoGoal) perdenti se nel corso del match un giocatore farà gol con un tiro da fuori area. Sempre su Eurobet la doppia chance esterna (vittoria del Barcellona o pareggio) è a quota 1.54.

William Hill rimborserà le scommesse perdenti sul risultato esatto se la partita finirà 0-0 e quelle sul primo marcatore se il calciatore pronosticato farà gol per secondo.

Su Betfair – per chi è già registrato al bookmaker – piazzando una scommessa singola su risultato esatto o esito primo tempo/finale si otterrà il rimborso della scommessa perdente fino a 25 se si verificherà l’avvenimento selezionato tra queste possibilità: Messi primo marcatore, Lewandowski primo marcatore, Bayern segna 3 o più goal, Incontro termina in pareggio con goal, 5 o più goal realizzati nell’incontro.

# – che accredita sul conto un bonus del 200% del primo deposito (bonus massimo: 30 euro) – rimborserà tutte le scommesse singole perdenti su primo marcatore, parziale/finale e risultato esatto se Neymar farà gol durante la partita. Su # è possibile giocare anche la “combo bet” “Doppia Chance + Entrambe le Squadre Segnano Sì/No”.

Gli highlights della partita dell’andata

Probabili formazioni:
BAYERN MONACO (4-3-3): Neuer; Rafinha, Benatia, J. Boateng, Juan Bernat; Xabi Alonso; T. Müller, Lahm, Thiago Alcantara, M. Götze; Lewandowski.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Alba, Mascherano, Piqué, Alves; Busquets, Iniesta, Rakitić; Messi, Neymar, Suárez.

PROBABILE RISULTATO: 1-3
GOL (1.52, Eurobet)
X2 (1.54, Eurobet)
OVER 1.5 secondo tempo (1.82, Eurobet)
OVER 2.5 (1.66, Betfair)

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