Jannik Sinner è pronto a cambiare strategia e ad alzare ulteriormente l’asticella: cosa aspettarsi dal piano segreto del numero 2 del mondo.
Dopo gli US Open e la sconfitta subita in finale per mano del rivale Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non se n’è rimasto lì a leccarsi le ferite. La sensazione, al contrario, è che abbia preso relativamente bene il ko newyorkese, perché consapevole del fatto che l’iberico, in quel momento, fosse ingiocabile e dunque imbattibile.

C’è chi pensa che l’azzurro avrebbe potuto fare decisamente meglio di quanto ha fatto e chissà, magari è realmente così, ma è anche vero che il bello del tennis è proprio che non ci sia mai un epilogo troppo scontato. E scontato non è neanche il modo in cui si evolverà la stagione da questo momento in poi, considerando che il campione altoatesino ha un piano ben preciso e che non intende certo mollare solo perché non è riuscito a difendere il titolo vinto lo scorso anno nella Grande Mela.
Nelle scorse ore, l’ex numero 1 ha sorpreso tutti con una dichiarazione che ha fatto discutere: è pronto a diventare meno prevedibile, ha detto, anche a costo di perdere delle partite. Non è una frase di circostanza, ma un vero e proprio manifesto di crescita sportiva. Con queste parole ha dimostrato che per lui giocare a tennis non significa solo vincere, ma anche evolversi, rischiare, aggiungere nuove armi al proprio repertorio. E, perché no, trovare sempre un nuovo modo per fare sempre più male ai suoi avversari.
Santopadre plaude alla nuova strategia di Sinner
Questa dichiarazione è piaciuta a tutti, ma, in particolar modo, a Vincenzo Santopadre, allenatore ed ex giocatore, che ha analizzato le parole del campione con grande lucidità. Quando Fanpage, nel corso di un’intervista a tutto tondo sul tennis azzurro, gli ha chiesto se il percorso verso un tennis meno prevedibile sarà lungo, ha risposto senza esitazione.

“Penso che sia un percorso abbastanza breve – le parole dell’ex coach di Berrettini – perché lui è sempre stato molto aperto mentalmente all’allenamento, e quello è il primo passo. La cosa eccezionale che ha fatto è stata dare seguito anche in torneo subito a ciò che provava in allenamento. Credo che il messaggio che abbia mandato dopo la finale, quello di essere pronto a perdere delle partite, quindi a sacrificare il risultato, sia fortissimo: per lui perdere significa non provare a fare cose nuove”.
“È forse uno dei più bei messaggi sportivi che un atleta possa mandare – ha concluso Santopadre, lodando Jannik per le sue parole – Se perdi una finale, è un bel bagno di umiltà. Non che lui ne abbia bisogno, ma è una grande lezione di cultura sportiva. Questo ti fa capire perché sei stato e sarai di nuovo numero uno del mondo. Uno se lo dovrebbe tatuare”.





