Sinner, clamoroso autogol: la fine è vicina

Jannik Sinner, non sarà per sempre: la lucidissima disamina del campione accende i riflettori sui possibili risvolti di questa vicenda.

Ha perso solo una delle ultime 28 partite che ha disputato. E ha ricominciato a ruggire ancor più forte nel momento in cui il suo arcirivale è tornato nei paraggi. Segno che Carlos Alcaraz ha bisogno della presenza di Jannik Sinner per sentirsi motivato e che è questo dualismo, del quale ha dovuto fare a meno per ben 3 mesi, a spronarlo a dare il meglio di sé.

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Sinner, clamoroso autogol: non sarà per sempre (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Cosa che ha fatto sia a Roma che a Parigi, soprattutto al Roland Garros, quando è riuscito a rimontare e a vincere una partita che l’azzurro sembrava ormai avere in pugno. Gli ultimi scontri li ha vinti l’iberico, dunque, in una maniera tale che la leadership di Sinner ha pericolosamente iniziato a vacillare. A questo punto li separa solo una manciata di punti, poco più di un migliaio, per cui va da sé che i prossimi appuntamenti avranno un ruolo cruciale e che non ci sarà più margine d’errore per il numero 1 del mondo.

Lo sa lui e lo sa anche il suo antagonista, che sembra non del tutto consapevole di come la finale nella città d’Oltralpe abbia inciso sul circuito e sul tennis contemporaneo. Lo dimostra il fatto che, nelle scorse ore, dopo aver vinto anche il torneo del Queen’s, si sia lasciato andare a delle dichiarazioni molto razionali. Inaspettate, in un certo qual modo.

Che lucidità Alcaraz: “Ne sono sicuro”

“Non credo che il Roland Garros sia stato una svolta nella nostra rivalità – queste le parole di Alcaraz in merito al dualismo con Sinner – Sono sicuro che Jannik abbia imparato da quella partita, che stia facendo i compiti a casa e che si ripresenterà al prossimo incrocio più forte”.

Alcaraz
Che lucidità Alcaraz: “Ne sono sicuro” (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Anche io posso fare meglio – ha aggiunto subito dopo, come a voler sottolineare che, indipendentemente da quanto “studierà” il suo avversario, lui di certo non si farà trovare impreparato – tatticamente posso provocare danni maggiori. Vengo da cinque successi ma non batterò Jannik per sempre. Quindi devo continuare a imparare dalle nostre sfide”.

Dichiarazioni molto sportive, le sue, che sanno di autogol ma che sono incredibilmente razionali. Perché Carlitos sa bene che una rondine non fa primavera e che Sinner non è ancora del tutto “rientrato” in partita, non mentalmente per lo meno. E deve solo sperare, dunque, che il black out dell’azzurro duri il più a lungo possibile, perché quando finirà, probabilmente, la musica sarà assai diversa da quella attuale.

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