Jannik Sinner, all’orizzonte iniziano ad intravedersi parecchio nubi: ecco cosa potrebbe succedere e perché l’allerta, ora come ora, è massima.
Con due campioni così, capaci di dare vita a battaglie leggendarie come quella a Parigi di due domeniche fa, va da sé che vincere un torneo sia più difficile di quanto non lo sarebbe in loro assenza. Sono sempre e comunque Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, infatti, da qualche tempo a questa parte e indipendentemente dalla superficie su cui si gioca, i due favoriti per la vittoria.

Lo sono anche alle porte di Wimbledon, nella misura in cui hanno abbondantemente dimostrato di essere molto competitivi anche sull’erba. Soprattutto lo spagnolo, che ha già vinto due edizioni dello Slam britannico e che, di conseguenza, è il principale “indiziato”. Sempre a patto, s’intende, che il numero 1 del mondo non riesca a dargli fastidio. Del resto non dimentichiamo – anche se alcuni dettagli di quella finale vorremmo rimuoverli eccome – che a Parigi è stato a tanto così dal soffiargli il titolo.
Potrebbe non andare tutto liscio come l’olio, tuttavia, all’All England Club. Lo pensano alcune persone cresciute a pane e tennis e convinte, alla luce delle loro competenze, che Wimbledon potrebbe riservarci delle sorprese che in condizioni normali non metteremmo in conto. Tipo ritorni di fiamma, oppure exploit che pur non essendo del tutto inaspettati ci lascerebbero comunque a bocca aperta.
Nubi all’orizzonte tra outsider e ritorni di fiamma
Renzo Furlan, per esempio, ex coach di Jasmine Paolini, invita alla prudenza: “Io non escluderei Novak Djokovic tra i favoriti di Wimbledon – ha detto nel corso del programma Sky Tennis Club – Per Djokovic potrebbe essere l’ultima presenza a Wimbledon, quindi non si può escludere dai favoriti per la vittoria finale”.

Ma non solo. Ci sarebbe, a suo avviso, un altro osservato speciale: “Non sottovaluterei assolutamente Draper che è una possibile sorpresa. – ha aggiunto, facendosi portavoce di quello che, al momento, è comunque un pensiero comune a molti – Sono d’accordo con Mouratoglou che dice che Sinner e Alcaraz sono rispettivamente il Djokovic 2.0 e il Federer 2.0 questo perché oggi si gioca meglio a tennis, questo sport si è evoluto. Hanno rallentato le superfici rendendole più uniformi e trovi sempre partite migliori. La finale del Roland Garros è stata leggendaria e questa uniformità di superfici permette ai migliori di arrivare quasi sempre in fondo”.
Gli ha fatto eco Flavia Pennetta, che non ha condiviso la teoria su Nole ma che sostiene, invece, quella relativa al britannico. “È vero, sono d’accordo con Renzo. Draper può essere la vera sorpresa del torneo”. Avranno ragione loro, o tutto andrà come da pronostico?