L’Inter ha perso nel peggior modo possibile la finale di Champions League: tutte le statistiche della partita che ha visto trionfare il PSG
Una prova super del diciannovenne Désiré Doué ha permesso al Paris Saint-Germain di travolgere col risultato di 5-0 l’Inter nella finale di Champions League giocata a Monaco di Baviera. Una prestazione eccezionale della squadra di Luis Enrique ha portato alla vittoria con il margine più ampio di sempre in una finale di Coppa dei Campioni/Champions League.

Doué ha fornito l’assist per il gol del vantaggio firmato da Achraf Hakimi prima di realizzare due reti personali, diventando così il primo giocatore in assoluto a partecipare attivamente a tre gol in una finale di Champions League. E complimenti se qualche scommettitore, puntando sull’incredibile talento di questo calciatore, ha puntato su gol e assist: tra l’altro è stato anche ammonito per avere tolto la maglietta dopo il suo secondo gol.
Khvicha Kvaratskhelia e Senny Mayulu hanno completato l’opera con altri due gol, regalando al PSG la prima Champions League della sua storia, e rendendolo il primo club francese a sollevare il trofeo dal 1993, quando ci riuscì il Marsiglia. Per l’Inter è stato un disastro totale: fino a poco tempo fa sembrava a un passo dal Triplete, ma chiude la stagione a mani vuote.
Inter, peggio di così non poteva andare: le statistiche fornita da Opta sulla finale
La squadra di Simone Inzaghi è la prima a subire cinque gol in una finale di Champions League, evento che non accadeva nella Coppa dei Campioni dal 1962. In quella occasione fu il Real Madrid a prenderne cinque dal il Benfica, segnando però tre gol per lo scoppiettante 5-3 finale. L’Inter prima della finale era stata in svantaggio in totale solo per 998 secondi in tutta la competizione, ma non è riuscita a rimontare dopo il gol del vantaggio di Hakimi al 12’, andando così incontro alla sua seconda finale di Champions League persa in tre stagioni.
Nella partita tra una squadra giovane e una esperta, è stato emblematico che il miglior giocatore in campo sia stato un adolescente. Il PSG ha infatti schierato la formazione titolare più giovane del XXI secolo in una finale di Champions, con un’età media di 25 anni e 96 giorni. Dall’altra parte, l’Inter è diventata la prima squadra nella storia della Champions a schierare tre giocatori di almeno 35 anni nella formazione iniziale: Yann Sommer, Francesco Acerbi e Henrikh Mkhitaryan. La differenza media di età tra le due formazioni in campo era addirittura di 5 anni e 146 giorni, la più ampia mai registrata in una finale.

E per quanto si è visto in campo, anche questa differenza d’età è stata un fattore. L’Inter è arriva cotta all’appuntamento, e non è mai stata in grado di reagire ai colpi inferti dal PSG che ha viaggiato a mille dall’inizio alla fine.
A 19 anni e 362 giorni, Doué è diventato il più giovane assistman nella storia della Champions League in finale, battendo il record di Jude Bellingham (20 anni e 338 giorni, Real Madrid-Borussia Dortmund 2024).
Per Hakimi, è stato il nono coinvolgimento in un gol in questa edizione del torneo (4 gol e 5 assist), eguagliando il record per un difensore nella competizione, detenuto da Ian Harte nella stagione 2000-01.
Lo scatenato Doué è diventato anche il sesto giocatore nella storia a segnare e assistere in una finale di Champions e il più giovane a farlo. È anche solo il terzo adolescente a segnare in una finale, dopo Patrick Kluivert (Ajax vs Milan, 1995) e Carlos Alberto (Porto vs Monaco, 2004). Era anche la prima volta che una squadra segnava due gol nei primi 20 minuti di una finale di Champions.

Il dominio del PSG alla fine del primo tempo era totale: 13 tiri, 5 nello specchio, contro i soli 2 tentativi senza alcun tiro in porta per l’Inter. Mai nella storia della Champions League c’era stato un divario così ampio nei tiri nello specchio in una finale al termine del primo tempo.
Questi sono tutti i numeri di un disastro senza precedenti per l’Inter che chiude la stagione nel modo più amaro possibile, dopo avere perso anche lo Scudetto in volata in favore del Napoli. Dal possibile Triplete a “zero tituli”, col futuro di Simone Inzaghi che ora pare sempre più lontano dall’Inter e forse una rivoluzione della rosa resa necessaria dal fattore anagrafico che stasera ha inciso e non poco.