PSG-Inter, nella finale di Monaco di Baviera sia Luis Enrique che Inzaghi possono contare su elementi in grado di fare la differenza a livello offensivo.
Da un lato l’esperienza e l’organizzazione tattica di Simone Inzaghi, dall’altro l’ossessione del possesso palla ed il pressing alto e costantemente aggressivo di Luis Enrique. PSG-Inter potrebbe anche essere presentata come “difesa contro attacco“ ma sarebbe una semplificazione eccessiva. Di certo è una finale che di spunti tattici ne offre tantissimi, dal momento che entrambe se la cavano egregiamente in tutte e due le fasi di gioco, sia con la sfera tra i piedi che senza. E lo hanno dimostrato durante il percorso che le ha condotte a Monaco di Baviera, a pochi passi dall’agognata coppa dalle grandi orecchie.

Come abbiamo detto in sede di pronostico, la sfida dell’Allianz Arena sarà una sorta di partita a scacchi. Con ogni probabilità meno caotica e meno movimentata della semifinale tra Inter e Barcellona, in cui tra andata e ritorno sono stati segnati ben 13 gol complessivi, trasformandosi sin da subito in un vero e proprio saliscendi di emozioni.
Il PSG, come i blaugrana, non è certamente una squadra che rinuncia ad attaccare. Ma a differenza dei catalani tende a concedere poco – 19,61 xG subiti, addirittura meno dell’Inter – soprattutto grazie al prezioso lavoro dei centrocampisti (Joao Neves, Vitinha e Fabian Ruiz), fondamentali nel recupero immediato della palla. Saranno verosimilmente i parigini a prendere sin da subito il pallino del mano in gioco, con i nerazzurri che cercheranno di vincere i duelli ed approfittare di ogni minima esitazione dei campioni di Francia sfruttando le transizioni veloci. Ovviamente saranno determinanti anche le corsie esterne. Da un lato gente come Hakimi e Nuno Mendes, dall’altro Dimarco e Dumfries. Quattro giocatori che sanno come creare scompiglio nelle difese avversarie.
PSG-Inter: i pericoli maggiori arrivano dalle fasce
Il terzino marocchino del PSG, grande ex della partita – è stato una sola stagione all’Inter, vincendo lo scudetto con Antonio Conte nel 2021 – rappresenterà uno dei principali pericoli per la squadra di Inzaghi. Le sue scorribande sulla corsia destra sono abbastanza frequenti. Non a caso in quest’edizione della Champions League Achraf Hakimi ha realizzato 3 gol e servito ben 5 assist, con una media di più di due tiri a partita.

Lui è indubbiamente la nostra prima scelta per quanto riguarda i Tiri totali Plus: ce ne aspettiamo almeno due. Tra i parigini, poi, non si può non menzionare Ousmane Dembélé, il grande protagonista della stagione del PSG. L’ex Barcellona ha fatto registrare numeri pazzeschi tra campionato e Champions (8 soltanto in coppa) e contenerlo non sarà semplice per i difensori nerazzurri, visto che parliamo di un giocatore capace di svariare su tutto il fronte e di dare pochi punti di riferimento.
La quota relativa ad almeno due Tiri in porta Plus (2.00) è abbastanza invitante, se consideriamo che nessuno finora ha tirato più di lui (60) nel corso della manifestazione. Nell’Inter, invece, non si può sottovalutare l’opzione Calhanoglu, secondo miglior tiratore (20 complessivi, tanti per un centrocampista) tra i meneghini dopo Lautaro Martinez. Il turco può fare male anche sui calci piazzati e non è da escludere che tiri almeno due volte verso la porta di Donnarumma. Occhio anche al solito Dumfries: almeno un tiro in porta plus dell’esterno olandese è pagato oltre due volte la posta.
Hakimi over 1.5 tiri totali Plus, Dembélé over 1.5 tiri in porta Plus, Calhanoglu over 1.5 tiri totali Plus e Dumfries over 0.5 tiri in porta Plus hanno un valore di 8,29 volte la posta su Goldbet.