Emma Raducanu come Aryna Sabalenka: le scottanti rivelazioni della tennista britannica fanno luce su una questione estremamente preoccupante.
“Se prima non mi importava di lasciare il bicchiere d’acqua e andare in bagno in un ristorante, ora non bevo più dallo stesso bicchiere. Questa cosa ti entra in testa”. Così aveva parlato, all’indomani della notizia che qualche mese fa ha stravolto il mondo del tennis, la campionessa bielorussa Aryna Sabalenka. Che si era detta spaventata, nello specifico, dal pensiero che l’uragano doping potesse abbattersi anche su di lei.

Un timore figlio del fatto che a Jannik Sinner era capitato di ritrovarsi positivo ad una sostanza proibita nonostante non avesse assunto alcunché. Il Clostebol, come accertato dall’Itia, era entrato in circolo nel suo organismo per puro caso: il suo fisioterapista aveva usato una pomata cicatrizzante che ne conteneva un certo quantitativo, lui aveva delle “ferite” sul corpo e, in un attimo, la frittata era fatta. La sua storia ha dunque sconvolto, per ovvie ragioni, un po’ tutti i suoi colleghi, che oggi cercano di stare più attenti che mai.
Inclusa Emma Raducanu, che nei giorni scorsi si è lasciata andare ad alcune dichiarazioni che dimostrano che, sostanzialmente, è sulla stessa lunghezza d’onda della numero 1 del mondo. Anche lei, proprio come la Sabalenka, ha paura. Molta paura. E le sue frasi rendono benissimo l’idea di come l’affaire Sinner abbia influenzato tutti, nel circuito, o quasi.
Emma Raducanu come Aryna Sabalenka: il terrore serpeggia nel Tour
La tennista britannica, balzata agli onori della cronaca per aver vinto, 4 anni fa, gli Us Open partendo dalle qualificazioni, non ha usato mezzi termini. Non ci ha girato attorno, ma è anzi andata dritta al punto.

“Non voglio prendere nulla – queste le parole della regina del Flushing Meadows – anche se i dottori dicono di farlo, solo per evitare il rischio di contaminazione”. “Anche se non è vietato nell’elenco antidoping, non si sa se è contaminato da un altro prodotto. Può mostrare un segno di spunta verde (che indica il fatto che non sia proibito, ndr), ma se è contaminato verrai comunque fregato”.
“Potremmo andare al ristorante – ha osservato ancora, riallacciandosi alle parole della collega Aryna – e qualcuno potrebbe metterci qualcosa nel drink). È davvero difficile, soprattutto se sei visto e il cameriere ti riconosce. È una cosa che mi preoccupa, ogni volta mi innervosisco“. Segno che niente sarà più come prima dopo l’incubo in cui Sinner, suo malgrado, si è ritrovato catapultato.