Jannik Sinner ha mentito clamorosamente, ma non ci è voluto niente perché qualcuno scoprisse il suo gioco: così l’ha sbugiardato.
Al timone della Nazionale azzurra ha vinto non una, ma ben due coppe Davis. E sarà anche vero che un gruppo così non lo si vedeva da decenni, ma va da sé che anche il capitano ci abbia messo del suo facendo, in questo modo, la differenza. Bisogna sempre dare a Cesare quel che è di Cesare, per cui tutto si può dire tranne che Filippo Volandri non sia stato, fino a questo momento, un ottimo leader per i campioni dell’Italtennis.

Le sue scelte non sono state capite, a volte, ma i risultati non lo hanno mai smentito. Perfino quando ha schierato Matteo Berrettini e Jannik Sinner, al posto del ben più rodato duo composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, ne aveva ben donde. Non fa mai nulla a caso, dunque, il capitano del battaglione che per due anni di fila si è assicurata l’insalatiera in palio nella competizione a squadre. C’è sempre, al contrario, una strategia ben precisa, dietro ogni sua singola mossa.
Anche perché nessuno, ad onor del vero, conosce i campioni azzurri tanto quanto li conosce lui. Non avendo il tempo e la possibilità di fare dei raduni, gira il mondo in lungo e in largo per seguire ogni suo singolo ragazzo. Deve sempre tenerli d’occhio, così da poter avere sempre e comunque le idee chiare circa il da farsi in Coppa Davis. Ecco spiegato, quindi, perché la sua opinione, quando si parla di certi argomenti, è ancor più rilevante di quanto non lo siano altre.
Sbugiardato Sinner: ha mentito clamorosamente
Ecco perché è probabile che avesse ragione quando, nelle scorse ore, ha confessato a Fanpage di non aver creduto a una sola parola di quello che ha detto il numero 1 del mondo all’intervista rilasciata a Rai1.

In quell’occasione Sinner aveva rivelato di aver pensato di smettere, ma Volandri non se l’è bevuta e ha deciso, dunque, di smascherarlo. “Ci sono sempre dei momenti complicati in cui dobbiamo essere vicini ai giocatori. Ma credo che Jannik abbia ricevuto talmente tanto affetto dalle persone alle quali reputa di dover prestare attenzione, rispetto ad altre alle quali non offre il suo tempo, da poter superare i momenti difficili. Soprattutto nel suo caso dove si è ritrovato da innocente a scontare un periodo di stop così lungo”.
“Non ho nessun dubbio – è questo il passaggio più saliente delle dichiarazioni del capitano – sul fatto che lui non abbia pensato veramente di lasciare questo sport che ama. Perché è un esempio talmente tanto importante e lui sente la responsabilità di esserlo, da non poter lasciare tutto per una non colpa”. Del resto, si sa, le bugie hanno sempre le gambe corte.