Quanti segreti nel pc di Sinner: quell’insolito passatempo

Jannik Sinner è tornato e buona parte dei suoi segreti sta uscendo allo scoperto: ecco cosa ha fatto il tennista al pc durante la sospensione.

Sono in tanti a pensare – e temere – che tre mesi possano averlo destabilizzato e distolto dai suoi obiettivi. Ma non sanno, queste persone, che Jannik Sinner ha tantissimi assi nella manica. E che nel tempo trascorso fuori dal campo non si è limitato a lanciare la sua Fondazione e a frequentare altri campioni e bellissime modelle di origine russa.

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Quanti segreti nel pc di Sinner: quell’insolito passatempo (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Il numero 1 del mondo ha dovuto trovare, sin da subito, il modo di fare tesoro di questi 90 giorni, ragion per cui nulla è stato mai lasciato al caso. Non di certo le sessioni di allenamento, che sono state studiate e pianificate in maniera certosina, men che meno lo “studio”. Sì, perché un tennista che possa dirsi meritevole del trono del ranking Atp deve necessariamente fare anche quello: studiare.

Sinner lo ha fatto, ma non nel modo tradizionale. Non ha passato in rassegna filmati e movimenti dei rivali, per carpirne i segreti più reconditi. Si è bensì messo davanti al suo pc e ha fatto in modo di preservare la sua energia mentale. Che, proprio come il fisico, era a rischio, considerando le potenziali ripercussioni di una così lunga assenza dal circuito maggiore. Ma cosa avrà mai fatto, vi starete legittimamente chiedendo, davanti al computer? In che modo la tecnologia lo ha aiutato a restare sul pezzo, sebbene non potesse giocare?

La verità su Sinner è venuta a galla: ecco cosa ha fatto

Qualche tempo fa vi avevamo raccontato del Mental economy training, il programma promosso dal mental coach Riccardo Ceccarelli al quale, già in tempi non sospetti, il nativo di San Candido aveva aderito.

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La verità su Sinner è venuta a galla: ecco cosa ha fatto (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Ecco, Formula Medicine ha aiutato tantissimo l’azzurro in questi ultimi tre mesi: lavorando al pc, si è allenato a gestire le emozioni proprie di un match, simulandone addirittura lo stress. Il tutto attraverso dei test appositi, dei videogiochi ad hoc che servono, per l’appunto, ad allenare le funzioni mentali, con particolare riferimento alla focalizzazione. “Jannik è un atleta consapevole, leader di se stesso, e con lui il lavoro mentale in condizioni normali è diventato marginale – ha detto Ceccarelli in una conferenza stampa pre-Internazionali – dopo tre mesi di lontananza dalle competizioni ha avuto però bisogno di ritrovare il ritmo, risvegliare la mente e la concentrazione con una serie di allenamenti computerizzati”.

“Mentre l’atleta si cimenta con i test, sul computer arrivano dei parametri biometrici – ha spiegato ancora – uno misura l’attivazione del lobo frontale e quindi l’efficienza cerebrale, un altro il battito cardiaco, un po’ come quando sul tapis roulant compaiono i chilometri percorsi, le calorie e la frequenza cardiaca”. “Non ci si deve focalizzare soltanto sulla performance ma anche nell’eliminare, durante il test pensieri inutili e distrazioni, pulendo la mente e quindi anche il consumo cerebrale”. E speriamo, allora, che queste “pulizie di primavera” gli siano state d’aiuto.

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