Matteo Berrettini mette il sigillo su un’impresa incredibile: ha vinto un altro titolo senza neanche scendere in campo, ecco come ha fatto.
Dieci. Tanti sono i titoli che Matteo Berrettini ha vinto da quando, nel 2017, ha fatto il suo debutto nel circuito maggiore. Quattro li ha conquistati sull’erba, mentre sei sulla terra rossa, un dato che sradica la convinzione, radicatissima, che il tennista romano sia un erbivoro doc. Anche sulla superficie rossa, insomma, si è dato un gran da fare.

Ha fatto faville anche in tutti e quattro i tornei del Grande Slam. Non si pensi, infatti, che la finale a Wimbledon del 2021 sia stato il suo solo exploit: l’anno successivo ha centrato la semifinale degli Australian Open e, ancor prima, nel 2019, aveva ottenuto lo stesso risultato anche negli Us Open. Al Roland Garros, infine, nel 2021 si è spinto fino ai quarti di finale. Un giocatore completo, dunque, che è riuscito ad essere competitivo su tutte le superfici, benché gli infortuni lo abbiano più volte relegato in un angolo.
Sta di fatto che le “magie” non sono finite qui. Berrettini, che a partire da questa settimana sarà impegnato al Masters 1000 di Indian Wells, è riuscito a mettere in saccoccia il suo undicesimo titolo senza muovere neanche un dito. E se vi sembra impossibile, aspettate di sentire la storia che stiamo per raccontarvi: ne rimarrete stupiti.
Berrettini batte tutti: questo titolo è suo
Nei giorni scorsi, il podcast Nothing Major ha lanciato un “contest” fuori dal comune. Durante l’episodio di cui sono stati protagonisti gli ex giocatori d’Oltreoceano John Isner, Sam Querrey, Jack Sock e Steve Johnson, si è deciso di stabilire quale, tra i tanti tennisti del circuito, eccellesse in una certa categoria.

L’obiettivo era scegliere il tennista più hot dell’Atp, quello in assoluto più bello e sexy di tutti. E indovinate un po’? Le ex stelle del circuito maschile hanno ritenuto che questo titolo spettasse di diritto proprio al nostro Berrettini, che in questa finale virtuale ha battuto un avversario niente male, vale a dire Tommy Paul.
Matteo, che s’imbarazza sempre quando si parla del suo aspetto esteriore, l’ha presa, tutto sommato, molto bene. Talmente bene da aver commentato, sotto il post che ufficializzava la sua vittoria, con l’hashtag #11. Ha ironizzato, cioè, sul fatto che questo titolo possa essere considerato come l’11esimo della sua carriera. Con buona pace di Paul, che in questo fantomatico sorteggio ha beccato, in effetti, il rivale più tosto nel quale potesse imbattersi.