Matteo Berrettini ha deciso di dire basta e ha preso posizione in merito ad un tema estremamente delicato: non ne può proprio più.
A partire da oggi, nella stessa settimana in cui avrà ufficialmente inizio il Masters 1000 di Indian Wells, Matteo Berrettini sarà un pelo più alto in classifica di quanto non fosse nei giorni scorsi. Adesso è 28esimo nel ranking Atp, che è un grandissimo risultato, per un tennista che ha più volte pensato, neanche troppo tempo fa, di battere ritirata perché martoriato e provato dai troppi infortuni.

Il romano è come rinato e le sei fantastiche partite disputate negli Emirati Arabi ne sono, si provi a dire il contrario, la prova ufficiale. Berrettini è in splendida forma, ha migliorato il rovescio che era il suo tallone d’Achille e sembra avere ritrovato, cosa più importante, la fiducia in se stesso e nei propri mezzi. Il che ci fa ben sperare circa il prosieguo della stagione e per gli appuntamenti che verranno. Tanto quelli sull’erba quanto quelli sulla terra rossa, avendo lui ammesso di voler sfatare il mito del Matteo erbivoro doc.
Vedremo cosa gli riserveranno le prossime settimane, allora, e vedremo, soprattutto, se sarà in grado di consolidare la ritrovata continuità, quella che più gli è mancata nel corso degli ultimi 2 anni. Cosa che potrebbe dipendere, però, non solo da lui, ma anche da un problema sul quale ha inteso soffermarsi, nei giorni scorsi, il tennista che nel 2021 ha raggiunto la finale di Wimbledon.
Berrettini non ne può più: “Ho sofferto”
Nell’ultimo periodo tanti giocatori hanno polemizzato sul fatto che nel circuito viga la strana abitudine di cambiare di continuo le palline. Da un torneo all’altro, se ne usa sempre un tipo diverso.

Cosa che non piace a Berrettini e che lo ha spinto, per l’appunto, a prendere posizione in merito a questo delicatissimo tema. “Dobbiamo cercare di giocare sempre con la stessa palla – ha osservato l’azzurro – almeno quando non ci sono cambi di superficie. Intendo sempre la stessa sulla terra rossa e discorso identico sul cemento”.
Il perché è presto detto: “Ho sofferto in prima persona questi continui cambi di palla – ha aggiunto – con molti infortuni. Sento che stanno diventando tutte più lente, Dunlop mi piace di più e la preferisco. Ciò che ritengo essenziale è che non facciamo molti cambi di marca di palla durante la stagione”. Un appello che, in men che non si dica, ha fatto il giro della stampa internazionale.