Jannik Sinner mette da parte il tennis dopo l’accordo stipulato con l’Agenzia mondiale antidoping: è deciso, ecco cosa farà nelle prossime settimane.
La cosa più importante, al di là di tutto, è che l’accordo stipulato con la Wada abbia sancito, una volta per tutte, la fine di questa vicenda. Jannik Sinner ha giocato per quasi un anno con questa spada di Damocle puntata addosso, per cui va da sé che il fatto di essere addivenuto ad una soluzione, per quanto di certo non piacevole, possa avergli permesso, finalmente, di tirare un sospiro di sollievo.

Anche perché è doveroso ricordare, in questa situazione, che non tutti i mali vengono per nuocere. Sì, è vero che il numero 1 del mondo non potrà giocare per tre, lunghissimi, mesi, ma è anche vero che potrà sfruttare questo stop inaspettato per lavorare più intensamente di quanto non possa fare di solito. I tempi per la preparazione atletica sono sempre risicatissimi, per cui ben vengano 90 giorni per dedicarsi ad aspetti che in altri momenti dell’anno, per forza di cose, si tende ad ignorare.
Marco Panichi, il suo preparatore atletico, è ben lieto di avere tutte queste settimane a disposizione per concentrarsi, insieme a Jannik, su quelle cose – poche, di sicuro, ma ci sono – che possono essere ancora migliorate. E non ci riferiamo solo ed esclusivamente al servizio o agli altri colpi, ma a componenti quali, per esempio, la mente.
Sinner, è deciso: bye bye tennis
Sì, proprio la mente, ma non solo, sarà uno dei nodi cruciali del lavoro nel quale Sinner e il resto del suo team stanno per buttarsi a capofitto. Si farà tanta palestra e si giocherà poco a tennis, ma il perché è presto detto.

Secondo quanto rivelato dalla Gazzetta dello Sport, l’idea della squadra di Jannik è quella di dedicare al lavoro in campo meno di un’ora al giorno. Gli altri blocchi di lavoro riguarderanno la produzione energetica, la resistenza, la forza, ma anche la capacità lattacida, da intendersi come la possibilità di utilizzare l’acido lattico come energia da riversare nel match.
In una prima fase, l’80% del lavoro si farà in palestra; per il 20% del tempo a disposizione, invece, il numero 1 del mondo si dedicherà al tennis. Piano piano, poi, si raggiungerà un equilibrio e si dedicherà lo stesso tempo alle due attività. Fino a che non scoccherà, nel mese di maggio, l’attesissimo momento del ritorno in campo.