Sinner al microscopio: non lo avevano mai detto

Sembra davvero non esserci alcuna via di scampo per Jannik Sinner: l’hanno messo sotto la lente e questo è quello che ne è emerso.

Eravamo tutti lì, ad attendere che arrivasse il mese di aprile e, con esso, la sentenza del Tas di Losanna, quando, all’improvviso, una notizia inaspettata è rimbalzata da un capo all’altro del mondo. Quella relativa, cioè, all’accordo che Jannik Sinner, dopo un lungo confronto, avrebbe trovato con l’Agenzia mondiale antidoping.

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Sinner al microscopio: non lo avevano mai detto (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Un accordo che gli ha permesso di evitare, e non è poco, la squalifica che la Wada paventata ormai da anni. In precedenza si era parlato di un anno, poi di due. Quindi, seppur con l’amaro in bocca, il numero 1 del mondo ha accettato di rimanere fermo ai box per tre mesi, che è un tempo comunque decisamente più accettabile. Tornerà in campo giusto in tempo per l’evento clou di casa, ovvero gli Internazionali d’Italia, e i suoi sostenitori già non vedono l’ora di vederlo scendere nell’arena romana.

Speriamo solo, a questo punto, che per allora questa vicenda sia finalmente caduta nel dimenticatoio. Da un anno a questa parte non si parla d’altro e i tempi dovrebbero essere maturi, almeno si spera, per voltare pagina e per lasciarsi alle spalle ciò che, purtroppo, è accaduto. E questo sebbene ancora oggi, per la verità, continuino a circolare dettagli relativi, per l’appunto, alla vicenda Clostebol per cui Sinner è stato chiamato a pagare un prezzo davvero molto alto.

Sinner sotto la lente: adesso è ufficiale

Il General Counsel della Wada ha rilasciato, nelle scorse ore, un’intervista a Sky UK, chiarendo diversi aspetti del caso doping che ha coinvolto il fenomeno altoatesino.

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Sinner sotto la lente: adesso è ufficiale (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Wada – chiarisce, nella stessa, il consigliere dell’Agenzia mondiale antidoping Ross Wenzel – ha consultato diversi esperti ottenendo lo stesso risultato. Le due positività del marzo 2024, semplicemente, non sono compatibili con il doping intenzionale, nemmeno attraverso micro-dosaggi”. Poi, una dichiarazione che assume, in questo contesto, un valore imprescindibile.

“Credo sia importante dire per la prima volta una cosa che non è stata dichiarata ufficialmente dall’Agenzia. Sono stati controllati tutti i campioni dei test sostenuti da Sinner nei dodici mesi precedenti alle due positività, per cercare ogni indizio simile e ogni possibile traccia della sostanza incriminata in tutti i campioni. Ma non è stato trovato nulla. Qualsiasi cosa la gente possa pensare di questo caso, è chiaro che non è un caso di doping o di comportamento scorretto“. E chissà che questa verità non possa mettere a tacere, finalmente, quanti sono rimasti convinti, per un anno intero, che Jannik abbia cercato di alterare le sue prestazioni con una sostanza proibita.

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