Matteo Berrettini mette tutti a tacere dopo le polemiche legate alla decisione che ha preso: ecco cosa ha detto il tennista romano in merito.
Matteo Berrettini sapeva sin dal principio come sarebbe andata. Quanto rumore avrebbe fatto la sua decisione. Era preparato, dunque. E, soprattutto, non si è fatto minimamente influenzare da quanti, appresa la notizia, hanno urlato allo scandalo e contestato la sua mossa. Era convintissimo di farla, del resto, perciò è un bene che non sia arretrato di un passo.

Il riferimento è ad una delle scelte più importanti che il tennista romano è stato chiamato a fare nell’ultimo periodo. Archiviata la collaborazione con Francisco Roig, durata una manciata di mesi appena, The hammer deve aver pensato che nel suo team ci fosse bisogno di una ventata di aria nuova. E così, complice il coach Alessandro Bega, con il quale sembrerebbe esserci un gran bel feeling, si è guardato intorno in cerca di un nuovo preparatore atletico che potesse fare al caso suo.
La scelta è ricaduta, come si ricorderà, su un professionista del quale tanto si è discusso nell’ultimo anno. Umberto Ferrara, lo stesso preparatore atletico che fino alla scorsa estate faceva parte dell’entourage di Jannik Sinner, ma che è stato allontanato dallo stesso nel momento in cui è venuta a galla tutta la verità sulla contaminazione da Clostebol. Su quell’errore fatale che, a quanto pare, sarebbe partito – involontariamente, s’intende – proprio da Ferrara.
Berrettini è convinto della sua decisione: ecco perché
In tanti, dicevamo, hanno contestato la decisione di Berrettini, alla luce dello scandalo che ha coinvolto Sinner e che ha acceso i riflettori sull’importanza si sorvegliare sui membri del proprio team.

Ma Matteo non ha fatto un passo indietro, anzi. Continua a difendere a spada tratta la sua scelta: “Quando scelgo un membro nuovo del team, dietro ci sono riflessioni e pensieri – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – Considero Umberto un serio professionista, l’ha detto anche Jannik in forma pubblica e privata. È stato fatto un errore, purtroppo. Non doveva succedere ma è successo”.
“Quando ho incontrato Umberto per parlare di lavoro questo tema è entrato nella conversazione, naturalmente. Ma la valutazione è stata un’altra: io sono convinto che possa aiutarmi nel mio processo di crescita. Se poi la gente è stupita, stranita, arrabbiata, non so che fare. Sinceramente ho smesso di preoccuparmi di quello che pensa la gente tempo fa: se leggessi ogni commento – ha concluso l’azzurro – non reggerei al peso di tutto”. Convinto, insomma, è dire poco.