Jannik Sinner, la vera battaglia inizia adesso per il numero 1 del mondo: il caso Clostebol, infatti, non è per niente caduto nel dimenticatoio.
L’ultima volta che il portavoce della Wada era intervenuto, aveva minacciato tempesta. Aveva detto espressamente che l’Agenzia mondiale antidoping avrebbe chiesto per Jannik Sinner una squalifica tra uno e due anni, dichiarazioni che avevano reso perfettamente l’idea di quanto grande fosse il rischio che il numero 1 del mondo stava correndo.

Va letta alla luce di questo accordo la decisione presa dal fenomeno altoatesino, che alla fine della fiera, per liberarsi di questo enorme peso, ha deciso di accordarsi con la Wada. Non giocherà per 3 mesi, per poi fare ritorno direttamente agli Internazionali d’Italia e ricominciare la stagione da dove, per forza di cose, ha dovuto interromperla. Ma questo non vuol dire, purtroppo, che la situazione sia del tutto risolta. Sconterà la sua “pena” per l’errore commesso, come invocato dalla Wada, ma avrà ben altri problemi da affrontare.
Dovrà capire, per esempio, chi davvero gli sia amico o no, in questa brutta situazione. Aveva già intuito qualcosa quando, lo scorso anno, si era diffusa la notizia della sua positività al Clostebol, ma ci sono ancora molti punti da chiarire. Ma dovrà anche far capire, a quanti sicuramente si prodigheranno per commentare l’accordo, che non c’è stato, in tutto ciò, alcun favoritismo. E Danill Medvedev, nelle scorse ore, ha abbondantemente chiarito quale sia la sua posizione in merito a questa triste vicenda.
Sinner, la vicenda è tutt’altro che archiviata: ecco perché
Il tennista russo ha risposto a delle domande ad hoc a Marsiglia, durante una conferenza stampa.

“È un argomento su cui si può discutere per delle ore – ha detto – è un argomento politico su cui tutti hanno un opinione. Non dirò molto, ma spero che nelle prossime occasioni possa succedere lo stesso. Magari la Wada possa cominciare una trattativa con i giocatori, magari loro ti vogliono dare due anni di squalifica e tu rispondi che vuoi solo un mese di squalifica. Spero che tutti possano avere lo stesso trattamento, spero che sia un precedente e che tutti possano fare lo stesso. Altrimenti rischia di diventare una situazione strana. Spero che tutti si possano difendere meglio”.
“Ovviamente di mezzo ci sono gli avvocati, non è di certo Jannik che ha parlato con i responsabili della Wada, ovvio che avere i migliori avvocati è un vantaggio ma questa non è una cosa che riguarda solo il mondo del tennis. Spero che tutti abbiano il diritto di rappresentarsi. È l’unica cosa che mi auguro, sarebbe un brutto segnale se venisse permesso solo a lui, invece sarebbe una cosa positiva se crea un precedente anche per tutti gli altri”.