Jannik Sinner, il dado è tratto e c’è già la sentenza ufficiale: l’annuncio speciale sta viaggiando attraverso i social e ha raggiunto tantissimi utenti.
C’è chi crede che la classifica mondiale rispecchi perfettamente la situazione e che Jannik Sinner sia, senza ombra di dubbio, il miglior tennista in circolazione. E poi c’è chi, invece, pensa che Carlos Alcaraz, sebbene il ranking Atp vada in tutt’altra direzione, sia una spanna sopra al su collega altoatesino. Per il semplice fatto che è esploso prima e che ha iniziato a vincere titoli del Grande Slam con qualche anno di anticipo rispetto al suo rivale numero 1.

Si tratta, quello è poco ma sicuro, di due atleti formidabili, che hanno fatto e che continueranno a fare la differenza. Appare quindi difficile stabilire, in tutta onestà, se ce ne sia uno, fra i due, che “meriti” più dell’altro. E non se ne avverte l’esigenza, oltretutto: meglio avere due campioni, che doversi accontentare di ammirarne uno solo, no?
Facciamoci bastare, per il momento, una consapevolezza: che la rivalità tra l’altoatesino e l’iberico ci terrà compagnia per molti, moltissimi, anni ancora. Ne è convinto il popolo del tennis e lo sanno anche gli addetti ai lavori, che spendono ogni giorno fiumi di parole per parlare di come e quanto ci facciano divertire i due pluricampioni Slam. Come Rick Macci, per esempio, che di icone se ne intende, avendo lui allenato le sorelle Williams e molti altri talenti.
Sinner-Alcaraz, il dado è tratto: è così che stanno le cose
In un tweet, qualche giorno fa, l’allenatore ha voluto dare, come tanti avevano già fatto, il proprio contributo a questo dibattito che si protrae, ormai, da diversi mesi.

“Alcaraz passerà al livello successivo grazie a Sinner – ha scritto Macci su X – La cosa migliore per Alcaraz alla sua età è Sinner. Quando si è il prescelto e Sinner è il nuovo ‘sceriffo’ della città, si trova una motivazione ancora più forte”. Ha paragonato la loro rivalità ad un dualismo che ci ha deliziati e tenuti sulle spine – in senso buono, s’intende – per anni e anni, ovvero quello tra gli indimenticabili Rafael Nadal e Roger Federer.
I loro match, ha sostanzialmente detto, sono avvincenti tanto quanto lo erano quelli tra lo svizzero e lo spagnolo. E chissà che il verdetto di Rick Macci non possa essere di buon auspicio per il futuro, no? Anzi, se ci fosse un terzo elemento, a richiamare i Big Three, sarebbe tutto assolutamente perfetto.