Berrettini vuota il sacco: la verità che nessuno si aspettava.
Del protocollo se n’è completamente infischiato. E ha fatto bene, Matteo Berrettini, orgoglioso ed impaziente di mostrare al presidente della Repubblica il bellissimo regalo che il team azzurro aveva appositamente pensato per lui. Glielo ha mostrato con grande soddisfazione, anche a costo di venir meno all’etichetta e di chiedere a Sergio Mattarella di alzarsi per poterglielo consegnare.

Un Berrettini visibilmente emozionato, ma anche fiero di essere al Quirinale come protagonista e non più, come era stato lo scorso anno, in veste di ospite. Se nel 2023 non aveva potuto contribuire in maniera fattiva alla conquista della Coppa Davis, nello scorso mese di novembre è stato, come si ricorderà, assolutamente determinante. Senza di lui le cose non sarebbero andate, forse, come sappiamo, seppur in presenza del numero 1 al mondo che, quello è poco ma sicuro, è stato altrettanto prezioso.
Proprio a Jannik Sinner il tennista romano ha voluto rivolgere un pensiero durante il suo intervento al microfono, tirandolo in ballo con una frase che, per forza di cose, ha fatto ridere un po’ tutti. Ha parlato di lui come del “ragazzo altoatesino che ci ha aiutati un pochino”, confermando ancora una volta di nutrire una grande stima per il suo connazionale. Salvo poi, ad un certo punto, fare un passo indietro e vanificare tutto quello che di buono aveva detto fino a quel momento.
Berrettini, lo dicono i fatti: non ce n’è per nessuno
Conclusa l’udienza con il presidente della Repubblica, i campioni del tennis azzurro sono stati intervistati a tamburo battente all’esterno del Quirinale. Ed è stato in quel momento che i social media manager della Federtennis hanno chiesto a Berrettini di fare qualcosa di molto “scomodo”.
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C’è un nuovo trend che impazza ormai da settimane su TikTok e, alla luce di ciò, è stato chiesto a Matteo di “sputare fatti” sul tennis. Il finalista di Wimbledon 2021 è stato al gioco e, a quel punto, ha raccontato una verità che mai e poi mai ci saremmo aspettati. “Sono nettamente il più forte alla PlayStation, chiunque dica di no mi deve sfidare”, ha tuonato il martello azzurro, sicuro della sua teoria e delle sue parole.
Il riferimento, per chi non lo avesse colto, è al fatto che dietro le quinte della Coppa Davis è proprio così che si intrattenevano i campioni della Coppa Davis, ossia giocando ai videogame. Ed è stato in quel contesto, quindi, che Berrettini deve aver maturato la convinzione di essere imbattibile. Molto più forte, almeno in questo caso, degli amici Sinner, Musetti, Bolelli e Vavassori. Che abbia ragione lui?