Jannik Sinner, la confessione inaspettata ha improvvisamente reso tutto più chiaro: sono queste le emozioni che prova.
Potrebbe succedere di nuovo. A pochi giorni di distanza dalla finalissima di Pechino, combattuta fino all’ultimo istante e agguerrita come non mai, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz potrebbe incontrarsi di nuovo. Su un campo diverso, ma in una situazione abbastanza simile. Potrebbero contendersi, infatti, qualora entrambi oggi dovessero vincere, un posto in finale. Stavolta a Shanghai, dove si sta disputando un Masters 1000 sul cemento.

Cosa che, al di là del precedente risultato, che non ha fatto di certo gioire i tifosi azzurri, non dispiacerebbe a nessuno. Vederli duellare in campo è solo che un piacere, considerato che quando si trovano l’uno di fronte all’altro riescono sempre a dare il meglio di sé e a spingersi vicendevolmente al limite. Nessuno oserebbe mai lamentarsi, dunque, di questo replay. Anzi, sarebbe un’ottima occasione per Jannik, semmai, per rifarsi dopo la disfatta in quel di Pechino.
I primi a sperare che accada sono proprio loro due, i diretti interessati, che sono sempre felici al pensiero di scontrarsi. Proprio perché, per l’appunto, se sono cresciuti così tanto lo devono anche all’altro, alla loro rivalità, a questa sana e bellissima competizione che si è instaurata sin da quando si è capito che sarebbero stati loro i protagonisti assoluti della nuova generazione.
Sinner, il bis fa piacere: c’è sempre da divertirsi
Sono amici, oltre che rivali, cosa che non fanno altro che confermare. Lo stesso Carlitos, a riprova di ciò, proprio nelle scorse ore ha dedicato al suo amico altoatesino delle parole di non poco conto.

“Beh, lui – si riferisce a Sinner, ndr – è sempre nella mia mente. In ogni torneo in cui gioco voglio andare molto avanti. Ciò significa che se ci riuscirò giocherò contro i migliori giocatori del mondo. Ovviamente è un obiettivo raggiungere le semifinali. Vediamo se ce la farà anche lui. Ho visto i suoi incontri prima dei miei: sta giocando a un ottimo livello. Guardare le sue partite soprattutto prima delle mie mi aiuta molto a dare spettacolo. Vedremo se giocherò dopo di lui oppure no anche giovedì. Sono felice che stiamo andando entrambi oltre”.
Non riesce a togliersi dalla testa, insomma, la loro rivalità, quel dualismo che tanto ricorda i tempi dei faccia a faccia tra Roger Federer e Rafael Nadal e che, manco a dirlo, ha appassionato il mondo intero.