Rossi ha confessato tutto, il campione di Tavullia ha raccontato diversi aneddoti durante una intervista-podcast: “Ci fu anche un tafferuglio”.
In quegli anni tra gli italiani appassionati di Moto GP si crearono in poco tempo delle vere e proprie fazioni. I tifosi del giovane pilota che iniziava a far vibrare i cuori collezionando record su record e quelli che invece continuarono a propendere per il campione già affermato: l’accesissima rivalità tra i due piloti Valentino Rossi e Max Biaggi ha caratterizzato il mondo delle due ruote all’alba del nuovo millennio.
I due non si sono mai piaciuti e non l’hanno mai nascosto. Rivali, dunque, sia in campo che fuori. Ed è stato lo stesso Rossi, nel corso di una lunga intervista a Mig Babol (il podcast di Andrea Migno) a raccontare alcune “scaramucce” che si sono verificate fuori dal circuito. Il campione di Tavullia ha anche ammesso alcune colpe: “A me Biaggi stava antipatico – ha detto – ed è stata anche colpa mia. Nel circuito eravamo quasi tutti emiliano-romagnoli, poi c’era lui che era di Roma e non mi stava simpatico per come faceva le interviste. Poi, io ero un grande tifoso di Capirossi e mi piaceva moltissimo Romboni”. Il primo episodio è quello dell’ascensore: “Eravamo a Motegi, in Giappone, io ero solo ed arrivano lui e Marino Laghi, che era il suo fisioterapista. Lui mi ha chiesto: “Perché mi rompi così le p…e? Che c…o fai?”. Non ricordo cosa gli ho risposto – ha raccontato Valentino – ma quella cosa l’ho accusata. Lì mi ha messo i piedi in testa, mi ha messo all’angolo. Da lì in poi sono sempre stato attentissimo negli ascensori”.
Rossi ha confessato tutto, con Biaggi arrivarono quasi alle mani
Sempre in terra nipponica, nel 1997, fu Biaggi ad stuzzicare Rossi. “A inizio stagione ci siamo incontrati in un ristorante italiano. Io entro e passo di fianco, lui fa a dei giornalisti: “C’è il Biaggi della 125”. Io gli rispondo: “Sarai te il Valentino Rossi della 250”. Ci è rimasto malissimo”.
Nulla in confronto, tuttavia, a quello che è avvenuto nel 2001 a Barcellona, dove si è scatenato un tafferuglio. “A Suzuka aveva cercato di buttarmi fuori io l’avevo superato facendogli il dito medio e vincendo davanti a lui – questa la sua versione – Duelliamo fino a Barcellona, dove io ero in pole e sono partito male. Alla prima curva mi sono toccato con Alex Criville, finisco 15esimo e Biaggi era primo. Ho rimontato fino ad arrivare a lui, abbiamo fatto una lotta all’ultimo sangue e ho vinto io. Dove si prendevano le scale per andare verso il podio, c’era una stanza. Stavo parlando con Gibo (Luigino Badioli), il mio manager, Biaggi arriva e gli dà una gomitata o una spinta forte”. Da quel momento la situazione degenera: “Lui mi ha detto “Vieni su, che ce ne sono anche per te”. Era rosso, infuriato come una iena, con la bava alla bocca. Sono andato sopra, abbiamo fatto un mezzo tafferuglio. Mi è saltato addosso, ci siamo spinti, io avevo anche il casco e gli ho dato un mezzo colpo”.